Attenzione al rischio dei 5 anni in più per andare in pensione. Perché il 2023 è sempre più vicino, e perché la revisione strutturale della previdenza pubblica in Italia è ancora al palo. In altre parole, a che punto siamo con la riforma?

La domanda è d’obbligo in quanto il rischio dei 5 anni in più per andare in pensione ad oggi c’è. Ed è legato al possibile ritorno in auge dello scalone della riforma Fornero. Non a caso, proprio al fine di superare il gradone della riforma ai tempi del Governo Monti, l’Esecutivo Draghi ha istituito con i Sindacati un tavolo di confronto sulla flessibilità in uscita.

Ma al momento, come sopra accennato, è tutto fermo.

5 anni in più per andare in pensione: il 2023 è vicino. A che punto siamo con la riforma?

Lo scenario dei 5 anni in più per andare in pensione sarebbe davvero una mazzata per i lavoratori. A questo punto, tra l’altro, è lecito attendersi che la riforma delle pensioni 2023, se davvero dovesse andare in porto, sarà inserita a fine anno nella prossima Legge di Bilancio.

Nel caso in cui la riforma dovesse saltare, allora ci sarà in arrivo una sorta di ponte? Anche questa domanda è d’obbligo in quanto non è da escludere che nel 2023 si vada avanti prorogando alcune delle misure di pensionamento anticipato in essere per il corrente anno. Vediamo allora quali sono nel dettaglio.

Per Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 102 si va verso una proroga?

Per evitare i 5 anni in più per andare in pensione, al posto della riforma strutturale, per esempio, potrebbe essere prorogata di un altro anno la Quota 102. Così come, senza riforma, per il prossimo anno aumenterebbero pure le probabilità di proroga per l’Opzione Donna e per l’Ape Sociale. Ma toccherà al Governo italiano in merito rompere il silenzio e battere un colpo.