Il riscatto laurea gratis è uno dei pilastri della prossima riforma pensioni. E’ importante per tutelare le pensioni future dei giovani e per incentivarli a studiare all’Università.

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, torna così a parlare della necessità del riscatto laurea gratis. In Germania è già così da tempo e incentiva i giovani a proseguire con gli studi. La misura potrebbe costare 4-5 miliardi di euro.

Riscatto laurea gratis necessario ora più che mai

Il riscatto laurea gratis oggi è diventato più necessario di prima.

Poiché nei prossimi anni le pensioni saranno calcolate esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo. Chi inizia tardi a lavorare sarà più penalizzato.

E se il ritardo è dovuto alla necessità di studiare all’Università, è opportuno che lo Stato, che incentiva e promuove lo studio e la formazione, intervenga a tutelare i giovani dal punto di vista previdenziale. Di fatto il percorso di studi universitari implica immettersi sul mercato del lavoro a 25-26 anni quando va bene.

E la mancanza di copertura contributiva non può essere a carico del lavoratore che, nei primi tempi, deve fare i conti con retribuzioni basse e magari saltuarie. Motivo questo per cui tanti laureati finisco poi per andare via dall’Italia.

E’ quindi necessario incentivare gli studenti facendo in modo che non debbano preoccuparsi per la pensione durante gli anni di studio. Il riscatto laurea gratis è quindi diventato necessario per evitare che le nuove generazioni abbiano la pensione in futuro.

La proposta del Inps

Tridico torna quindi a dire che c’è da fare un intervento importante che ovviamente necessita di risorse importanti. Quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa riscattare la laurea in modo gratuito.

Il numero uno dell’Inps ribadisce quindi la necessità di occuparsi di giovani e donne che dovrebbero essere sempre più incentivati e tutelati nel mercato del lavoro.

Per i giovani

si può immaginare un modello alternativo al riscatto laurea gratis maggiorando il coefficiente di trasformazione per periodi legati allo studio. O ancora, introdurre la pensione di garanzia per evitare pensioni povere in futuro“.

In questo senso l’ultima parola spetta al Parlamento con l’approvazione della manovra di bilancio che dovrà trovare le adeguate coperture finanziarie. E ciò andrebbe nella stessa direzione tracciata dal premier Mario Draghi per una maggiore tutela di giovani e donne al lavoro.