“Non amo molto i consuntivi; soprattutto non mi piace il passato se non per quel tanto che fissa la nostra identità. Io amo il futuro e mi piacciono i giovani. La mia vita è stata tutta una scommessa sul futuro“, affermava Gianni Agnelli. I giovani, d’altronde, rappresentano il futuro di ogni società e per questo è fondamentale garantire loro le giuste basi per riuscire ad ottenere il meglio in campo lavorativo e non solo.

Più facili a dirsi che a farsi.

Nel corso degli anni, infatti, la gestione delle risorse non è stata di certo delle migliori e le prospettive non sono a loro volta incoraggianti. Questo soprattutto per quanto riguarda il tema pensioni che rischia di diventare un vero tallone di Achille per i giovani di oggi. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Pensami, il nuovo simulatore Inps

Dopo aver trascorso la maggior parte della propria esistenza a lavorare è normale non vedere l’ora di staccare la spina e andare in pensione. Un traguardo che, soprattutto per i più giovani, sembra spesso essere un’utopia. Se tutto questo non bastasse, anche quando si taglia tale traguardo, la realtà non rispecchia le aspettative. Questo a causa degli importi dei trattamenti pensionistici molto bassi, che in futuro, stando alle ultime stime, potrebbero essere ancora più esigui.

Proprio volgendo uno sguardo al futuro, l’Inps ha deciso di mettere a disposizione dei contribuenti un servizio online denominato “PensAmi“. Quest’ultimo consente a tutti i lavoratori, a prescindere dalla propria età, di sapere, teoricamente, quando potrebbero lasciare il mondo del lavoro. Uno strumento indubbiamente utile, i cui risultati portano a dover fare delle profonde riflessioni.

Almeno 46 anni di contributi per andare in pensione: brutte notizie per i ventenni di oggi

Utilizzando questo simulatore, infatti, si evince che ad esempio un ragazzo che oggi ha 25 anni di età e un anno di lavoro sulle spalle, potrà andare in pensione in anticipo all’età di 70 anni.

Potrà accedere a quella di vecchiaia, invece, all’età di 70 anni e sei mesi. A rendere lo scenario ancora più oscuro, il fatto che per andare in pensione si dovrà essere in possesso di requisiti particolarmente stringenti.

In particolare bisognerà aver accumulato 46 anni e 4 mesi di contributi per la pensione anticipata e più di 20 anni di contributi per quella di vecchiaia. Nel caso in cui il 25enne di oggi dovesse maturare tra i cinque e i 20 anni di contributi nel corso della sua carriera lavorativa, invece, dovrà attendere il raggiungimento di un’età pari a 74 anni e 10 mesi per andare in pensione.

Questo ovviamente è solo un esempio, che tuttavia dimostra come sia fondamentale l’attuazione di una riforma delle pensioni ad hoc, in grado di cambiare il sistema pensionistico nazionale. Per ottenere maggior informazioni in merito ad ogni singolo caso, anche in base a età differenti, comunque, si consiglia di utilizzare il servizio Pensami disponibile sul sito dell’Inps, in modo tale da avere una possibile idea su quello che potrebbe riservarci il futuro.