“In questo mondo non v’è nulla di sicuro, tranne la morte e le tasse“, affermava Benjamin Franklin. In effetti, ogni anno sono tante le tasse da pagare che finiscono per pesare sulle tasche delle famiglie e delle aziende italiane. Le tasse, d’altronde, ricoprono un ruolo fondamentale nella società, perché permettono allo Stato di attingere al denaro necessario per garantire i vari servizi pubblici.

Lo sa bene il governo guidato da Giorgia Meloni che con la Manovra ha deciso di potenziare la flat tax a favore di artigiani, commercianti e professionisti.

Ma in cosa consiste, chi ne trae vantaggio e soprattutto quanto resta al netto? Ecco cosa c’è da sapere.

40 mila euro con la flat tax sulla partita Iva: ecco quanto ti resta al netto

Il Premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nella Legge di bilancio varata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 novembre ha spiegato che nella Manovra  ci sono tre tasse piatte. Tra queste si annovera quella

“sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora”.

Flat tax, quante tasse in meno si pagano

Entrando nei dettagli, l’intervento più importante della manovra per artigiani commercianti professionisti titolari di partita Iva è il potenziamento della flat tax. Nello specifico, aumenta la soglia per l’utilizzo della tassa piatta del 15%. Quest’ultima sarà utilizzabile non solo da coloro che registrano ricavi fino a 65 mila euro. Grazie alla legge di Bilancio 2023, infatti, il tetto sale a quota 85 mila euro.

Sono previsti altri risparmi di imposta anche per autonomi e professionisti che dichiarano di più rispetto ai tre anni precedenti, grazie alla flat tax incrementale.

In particolare sul reddito aggiuntivo, fermo restando il limite di 40 mila euro, verseranno il 15%. Grazie a questa aliquota unica sostitutiva, che va a rimpiazzare Irpef, Irap e Iva, i titolari di partita Iva possono arrivare a risparmiare ben 10 mila euro di tasse all’anno.

A titolo di esempio, un professionista con un ricavo di 85 mila euro e coefficiente di redditività del 78%, vedrà ridursi l’imponibile a quota 53.703 euro. Alla fine della fiera l’imposta da pagare sarà pari a 8.055 euro. Con l’attuale regime Irpef, invece, il costo sarebbe stato pari a 18.019 euro. Un risparmio pertanto non indifferente, con i titolari di patita Iva che potranno pagare un bel po’ di tasse in meno grazie alla flat tax.