Il bonus 200 euro è stata una delle misure più importanti e conosciute pensate dal governo per combattere l’impennata dei prezzi dell’energia e non solo. Impennata dei prezzi causata, soprattutto, dall’attuale conflitto in Ucraina. Ad ogni modo, in questo periodo sono state intraprese anche altre iniziative in tal senso, spesso volute dalle regioni. In particolare, la Regione Basilicata e Veneto hanno istituito due nuovi interessanti contributi. Si tratta, rispettivamente, del bonus gas e del bonus stufa. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus gas in Basilicata, cos’è e a chi spetta

Il La regione Basilicata ha appena approvato una legge con la quale, sostanzialmente, si prevede il rimborso dei costi del gas sulle bollette.

Al fine di attenuare a livello regionale gli effetti negativi della crisi energetica, è stato istituito quello che è ormai stato ribattezzato come “bonus gas”.

Con questo contributo, la regione dispone “l’erogazione gratuita mediante rimborso della componente energia del prezzo del gas fornito per le utenze domestiche dei residenti nella Regione Basilicata, delle pubbliche amministrazioni regionali, esclusi gli enti pubblici economici e le società partecipate, e degli enti locali regionali”.

Rimangono a carico degli utenti i costi relativi agli oneri di sistema, alla gestione del contatore e al trasporto.

Bonus stufa in Veneto, cos’è e a chi spetta

Anche in Veneto è stato istituito un nuovo contributo pensato per contrastare l’impennata dei prezzi dell’energia. Stiamo parlando del cosiddetto bonus stufa: un incentivo a favore di dei soggetti, con reddito fino a 50 mila euro, che intendono installare nella propria abitazione una stufa a pellet, a legna o particolato.

Il contributo sarà riconosciuto a fondo perduto e verrà quantificato in rapporto alla situazione economica familiare, nonché sulla base delle emissioni di Particolato Primario generate dall’impianto di nuova installazione.

Per ottenere il bonus stufa, i residenti della regione dovranno inviare l’apposita istanza, che sarà suddivisa in due step.

Nella prima fase, i richiedenti dovranno presentare la “manifestazione di interesse” esclusivamente online sulla piattaforma informatica ReStart, attiva fino al 15 settembre 2022, a cui si accederà con SPID, CIE o CNS. I richiedenti dovranno indicare un indirizzo PEC, anche non proprio, che sarà utilizzato per tutte le comunicazioni ufficiali.

Soltanto in un secondo momento, bisognerà anche allegare tutti gli altri documenti che saranno richiesti. Per questo secondo step si ha tempo fino al 15 marzo 2023.