Con il blocco alle cessioni multiple dei bonus edilizi, il mercato dei bonus edilizi ha subito un brusco stop. Banche, Poste, Cassa depositi e prestiti, per qualche giorno hanno sospeso la piattaforma per la cessione del credito in loro favore. Stante l’incertezza normativa degli ultimi mesi e soprattuto dopo l’intervento del D.L. 4/2022, decreto Sostegni-ter. Con tale decreto, il Governo ha limitato le cessione dei crediti edilizi ad un solo passaggio. Il titolare originario del credito d’imposta può effettuare una sola cessione.

Chi prende il credito non può più monetizzarlo. L’unico utilizzo ammesso è quello della compensazione in F24 per il pagamento di imposte e contributi.

A pagare sono le imprese e i contribuenti con lavori appena iniziati o da avviare nelle prossime settimane. E’ evidente che un credito che non può essere ceduto ha meno valore di un altro credito che invece può essere oggetto di più cessioni.

Intanto, il Governo è già al lavoro per apportare dei correttivi al decreto e ammettere le cessioni multiple solo per alcuni soggetti.

Il blocco alle cessioni multiple

Il decreto Sostegni-ter ha disposto il blocco alle cessioni multiple dei bonus edilizi oggetto delle opzioni di cessione e sconto in fattura di cui all’art.121 del D.L. 34/2020, decreto Rilancio.

Nello specifico, con tale decreto, il Governo ha disposto che:

  • in caso di opzione per la cessione del credito, colui che lo riceve, che sia l’impresa, la banca o altro soggetto non potrà cederlo ulteriormente;
  • inoltre, se applicano lo sconto in fattura, le imprese potranno si cedere il credito alle banche o ad altri soggetti, ma quest’ultimi non potranno cederlo a loro volta.

Disponendo il blocco alle cessioni multiple, al contempo, il Governo ha previsto un periodo transitorio. Periodo nel quale è ammessa la cessione multipla del credito.

Nello specifico, i crediti già oggetto di cessione con comunicazione al Fisco precedentemente alla data del 16 febbraio, potranno comunque essere oggetto di un’ulteriore cessione (disciplina transitoria).

In realtà,  la scadenza originaria fissata dal decreto era quella del 6 febbraio, ma poi, in base al potere riconosciutogli dal legislatore, il direttore dell’Agenzia delle entrate, con apposito provvedimento, ha spostato il termine al 16 febbraio. Per una questione tecnica.

Dunque, sono soggetti ad una disciplina transitoria, i crediti ceduti per i quali la relativa comunicazione all’Agenzia delle entrate sia validamente trasmessa prima del 17 febbraio 2022 ossia entro il 16 febbraio 2022. Per tali crediti: dal 17 febbraio è ammessa un’ulteriore cessione in favore di altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari; a prescindere dal numero di cessioni avvenute prima di questa data.

A pagare sono sempre gli onesti

La novità del decreto Sostegni-ter ha creato un certo scompiglio soprattuto tra le imprese e i contribuenti.

Infatti, a pagare sono proprio le imprese e i contribuenti con lavori appena iniziati o da avviare nelle prossime settimane. E’ evidente che un credito che non può essere ceduto ha meno valore di un altro credito che invece può essere oggetto di più cessioni.

Molte imprese, per fare fronte alle richieste dei lavori superbonus 110, avevano infoltito il proprio organico assumendo nuovi lavoratori. In considerazione anche della proroga lunga disposta per il superbonus e gli altri bonus edilizi dall’ultima Legge di bilancio.

I possibili rimedi del Governo

Conscio della conseguenze negative causate dal blocco alle cessioni multiple, il Governo è già al lavoro per apportare dei correttivi al decreto e ammettere le cessioni multiple solo per alcuni soggetti.

Nello specifico, in fase di conversione in legge del decreto in esame, potrebbe essere introdotta una norma che ammette la possibilità di cedere ulteriormente il credito acquistato per tutti gli intermediari finanziari soggetti alla vigilanza della Banca d’Italia.

Non solo quindi alle banche in senso stretto.

Dunque, è quasi certo che la norma sarà nuovamente modificata.