Son ben 11 i bonus casa di cui può usufruire, attualmente, chi esegue lavori edili sulla propria abitazione.

Il beneficio, in tutti i casi, si concretizza, come noto, un una detrazione fiscale spalmata in quote costanti su più anni e da far valere in dichiarazione dei redditi. Solo per 9 di essi, tuttavia, è ammesso optare per lo sconto in fattura o cessione del credito (anche se rispetto a prima, oggi le regole più stringenti in merito, introdotte dal legislatore per contrastare le frodi, scoraggiano sempre di più tale scelta).

Il bonus 110

Tra i principali bonus casa rientra il superbonus 110%, introdotto a decorrere dalla spese sostenute dal 1° luglio 2020 ed oggetto di proroga fino al 2025. Ammesso solo per quei lavori definiti “trainanti” (ad esempio cappotto termico) e “trainati” (nel senso che sono ammessi al 110 solo se fatti insieme ad uno o più degli interventi trainanti).

E’ un esempio di lavoro trainato la sostituzione degli infissi inquadrabile come lavoro da ecobonus. Se, quindi, gli infissi (lavoro trainato) sono sostituiti congiuntamente alla realizzazione del cappotto termico (lavoro trainante) entrambi sono ammessi al superbonus.

La detrazione è da spalmare i 5 quota annuali di pari importo (4 quote per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022). Ok all’opzione per sconto o cessione (vedi anche A chi puoi cedere il 110 e a chi no: schema pratico per non incorrere in errori e multe).

Gli altri bonus casa ammessi allo sconto o cessione

C’ poi il bonus ristrutturazione, ossia la detrazione del 50% a fronte di spese per lavori di ristrutturazione della casa. Prorogato fino alle spese del 2024, è da godersi in 10 quote annuali di pari importo, con possibilità, per le spese sostenute dal 2020, di optare per sconto o cessione

Si aggiungono:

  • l’ecobonus ordinario (detrazione del 50%, 65%, 70% o 75% a seconda dei casi) riconosciuto per lavori finalizzati al miglioramento energetico. Anche qui la detrazione si recupera in 10 anni con possibilità di optare, per spese sostenute dal 2020, per sconto o cessione.
  • bonus facciate, ossia una detrazione fiscale per spese finalizzare al recupero della facciata esterna (visibile) della casa. Il beneficio si recupera in 10 anni con possibilità di opzione per sconto o cessione. La misura dello sgravio è pari al 90% dell’onere (per le spese 2020 e 2021) e 60% (per spese del 2022)
  • bonus barriere architettoniche 50% (funziona come il bonus ristrutturazione)
  • bonus barriere architettoniche 75%, per spese sostenute tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022. Si recupera in 5 anni, con possibilità di opzione per sconto o cessione
  • i 3 sismabonus (70%, 75% e 80%) riconosciuti a fronte di lavori finalizzati all’adozione di misura antisismiche. Il beneficio, a seconda dei casi si recupera in 5 o 10 anni e sono ammessi lo sconto o la cessione
  • bonus sicurezza, per installazione impianto di allarme (funziona come il bonus ristrutturazione).

Gli esclusi

Due sono, invece, i bonus casa che restano fuori dalla possibilità di opzione per sconto in fattura o cessione del credito.

Si tratta del:

  • bonus mobili (detrazione del 50% per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici). Tale beneficio è strettamente collegato al bonus ristrutturazione (è ammesso solo laddove si acquistano mobili a fronte di lavori di ristrutturazione). Si recupera in 10 anni
  • bonus verde (detrazione fiscale del 36% riconosciuta per la sistemazione del verde di casa o del condominio). Si recupera in 10 anni.

Entrambi sono prorogati fino alle spese del 2024.

Potrebbero anche interessarti: