Agevolazioni fiscali, assistenza sanitaria, permessi ex lege 104/1992, collocamento obbligatorio al lavoro, ecc.

Queste sono solo alcune delle agevolazioni giustamente riconosciute in favore degli invalidi civili.

Invalidi civili che possono beneficiare anche di prestazioni quali assegno per invalidità parziale, pensione di invalidità civile e indennità di accompagnamento.

Tale ultima indennità spetta solo ai soggetti per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana, dunque lavarsi, vestirsi, ecc.

L’assegno per gli invalidi parziali

Quando si parla di invalidi parziali 104 si fa riferimento a coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, con una riduzione della capacità lavorativa  tra il 74 e il 99%.

A tali soggetti può essere riconosciuto il cosiddetto “assegno mensile agli invalidi civili 104”. L’importo dell’assegno è di circa 290 euro e colui che lo richiede deve avere un reddito non superiore a 5.015,14 euro (per l’anno 2022). Si considerano i redditi dell’anno in corso dichiarati dall’interessato in via presuntiva. Per gli anni successivi si considerano, per le pensioni, i redditi percepiti nell’anno solare di riferimento, mentre per le altre tipologie di redditi, gli importi percepiti negli anni precedenti.

A ogni modo, l’assegno può essere richiesto da chi è in possesso dei seguenti requisiti (Fonte portale Inps):

  • riconoscimento di una percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%;
  • reddito non superiore alla soglia stabilita ogni anno per legge (per il 2021: 4.931,29 euro);
  • mancato svolgimento di attività lavorativa;
  • età compresa tra i 18 e i 67 anni;
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione);
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.

Per ottenere l’assegno, è necessario che l’invalidità sia riconosciuta. Nel senso che l’accertamento dei requisiti deve essere effettuato da una Commissione medico-legale presso le Aziende Sanitarie Locali, integrate con un medico INPS.

Detto ciò, accertata l’invalidità, la domanda di assegno può essere presentata direttamente online sul sito dell’INPS oppure tramite un Patronato o un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

L’assegno mensile 104 viene corrisposto per 13 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

La pensione di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento

A coloro i quali è riconosciuta una inabilità lavorativa totale (100%) e permanente (invalidi totali), l’INPS può erogare la c.d. pensione di inabilità. L’età di colui che richiede la pensione deve essere compresa tra i 18 e i 67 anni (età pensionabile + variazioni annue). Per il 2022, la pensione ammonta a circa 292 euro mensili per 13 mensilità.

Anche in tale caso sono richiesti specifici requisiti reddituali. Infatti, il limite di reddito per la pensione è pari a 17.050,42 € annui. Attenzione, non bisogna considerare anche i redditi dei propri familiari ma solo quello del beneficiario della pensione. Non rilevano neanche i redditi del coniuge ( vedi articolo 10, comma 5 del Dl 76/2013).

Anche ai fini della pensione di invalidità è necessario l’accertamento dell’invalidità da parte di una Commissione medico-legale INPS.

Nel rispetto di precisi requisiti reddituali, l’assegno può arrivare a 660, 27 euro (c.d incremento al milione), anche se si ha meno di 60 anni. Indicazioni ribadite sulla pagine ufficiale Inps e in un nostro approfondimento sull’invalidità civile 2022.

Chi ha un’invalidità al 100%, potrebbe essere anche nelle condizioni di richiedere la c.d indennità di accompagnamento che per il 2022 è pari a 525,17 euro al mese. L’indennità
spetta ai soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Nel complesso, in alcuni casi,  si può arrivare a ricevere dall’INPS un assegno anche superiore a 1.000 euro.