Dopo una serie di sedute tinte di rosso, per le azioni Banco BPM sembra essere arrivato il momento del recupero. La quotazione del titolo nato dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano sta registrando una progressione del 3,3% contro un Ftse Mib in rialzo dello 0,7%. In questo momento Banco BPM è il secondo miglior titolo della seduta alle spalle di Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo non fa prezzo in apertura).

Ma cosa sta spingendo il ritorno degli acquisti su Banco BPM? Se oggi il prezzo delle azioni della quotata è tornato a 2,246 euro, il merito è anche delle comunicazioni BCE sui requisiti patrimoniali richiesti a Banco Popolare.

La Banca Centrale Europea ha reso noto l’esito dei requisiti patrimoniali minimi da rispettare dal 1° gennaio 2017. Nello specifico, il requisito minimo del Cet1 consolidato è stato fissato all’8,15%, il Total Srep Capital requirement al 10,40% e il Total Capital ratio all’11,65 per cento.

Ricordiamo che già al 31 dicembre 2016 il gruppo bancario presentava livelli superiori, con un Cet1 proforma (sulla base dei dati delle banche partecipanti alla fusione) al 12,30% e un Total capital ratio al 14,94 per cento. Da evidenziare, inoltre, che i ratio del Gruppo alla fine del 2016 non beneficiavano ancora dell’impatto positivo derivante dall’estensione dell’adozione dei modelli interni di rating avanzati al portafoglio della ex BPM.