FinecoBank archivia i primi tre mesi del 2019 con fatturato in aumento dell’1,8% a 158,2 milioni rispetto i 155,4 milioni del primo trimestre del 2018, spinto soprattutto dall’investing (+15,2% a/a); battute le attese degli operatori attestatesi a circa 157,5 milioni.

Il margine operativo lordo è cresciuto di un lieve 0,8% passando da 91,8 milioni a 92,5 milioni.

L’utile netto rileva invece un valore di 62,6 milioni, in progresso di oltre il 6% rispetto ai 59 milioni del pari periodo del 2018; battute il consensus che stimava un valore di 61,4 milioni.

La raccolta del primo trimestre del 2019 si è mostrata solida, rilevando un incremento del 3% a 1,71 miliardi rispetto al Q1 del 2018.

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2019, il Cet1 ratio mostra un valore del 20,98% contro il 21,16% rilevato ad inizio anno. Il patrimonio netto si attesta invece a circa 1,04 miliardi di €.

I finanziamenti ai clienti risultano pari a 3,03 miliardi, in aumento del 2,5% rispetto a fine dicembre 2018 e del 30,7% rispetto al pari periodo del 2018, trainati soprattutto al rilancio dell’attività di lending.

Sempre al 31 marzo 2019 il totale dei crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze e scaduti) al netto di rettifiche di valore si attestano a 3 milioni (contro i 2,7 milioni del primo trimestre 2018) ed il coverage ratio risulta dell’86,4%; il rapporto fra totale crediti deteriorati e totale dei crediti di finanziamento vs. clienti ordinari è pari allo 0,11%.

Riccado Foti, Ad di FinecoBank, ha così commentato i risultati del primo trimestre de 2019: “I risultati molto positivi conseguiti nel primo trimestre confermano la qualità di un modello di business in grado di affrontare tutte le fasi di mercato e di creare valore per gli azionisti nel lungo termine grazie a una strategia di crescita sana, solida e sostenibile. Un modello in grado di generare trimestre su trimestre un flusso di ricavi ben diversificato e una crescita costante di nuovi clienti, attratti dalla qualità dei servizi e della nostra customer experience, senza il ricorso a campagne commerciali di breve periodo”.