Banca Profilo: margini e utile netto in forte calo nel 2018

2018 da dimenticare per Banca Profilo che, seppur non chiudendo i conti in rosso, registra una flessione dell'utile netto del -68,7%.
2018 da dimenticare per Banca Profilo che, seppur non chiudendo i conti in rosso, registra una flessione dell'utile netto del -68,7%.
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Nel periodo in esame banca Profilo, tramite la controllata Banque Profil de Gestion (BPdG), ha portato a termine l’acquisizione della società svizzera Dynagest e indirettamente di una partecipazione del 65% in Dynamic Asset Management, società lussemburghese. Tale acquisizione permette di migliorare le competenze nell’asset management istituzionale e nella compravendita di strumenti finanziari, oltre a dotarsi di una fabbrica di prodotto per la gestione di fondi.

Il margine di intermediazione nel 2018 è stato pari a 53,1 milioni con una variazione negativa del -10,4% rispetto al 2017.

Nello specifico:

  • il margine di interesse è aumentato a 17,9 milioni (+18,1% a/a), soprattutto  grazie al maggiore apporto del portafoglio titoli.
  • le commissioni nette sono rimaste sostanzialmente stabili a 28,1 milioni (-0,3% rispetto al 2017), al cui interno sono diminuite quelle di performance e gestione mentre sono risultate in crescita le commissioni di consulenza.
  • i profitti da trading sono passati da 5,8 milioni nel 2017 ad un saldo negativo di 7 milioni nel 2018. Tale andamento è da ricondurre all’effetto dei mercati sui portafogli di trading (in un anno turbolento come il 2018) e al mancato apporto del desk di intermediazione obbligazionaria di Banque Profil de Gestion, sostituito nell’operatività dal nuovo team Dynagest solamente nell’ultimo trimestre.

I costi operativi risultano più o meno stabili a 51,4 milioni (+0,4% annuo). Nello specifico, le spese per il personale sono scese a 29,6 milioni (-4% rispetto al 2017), causa il taglio dei costi per il personale avvenuta in Banca Profilo che è stata parzialmente compensata dall’aumento avvenuto in BPdG, a seguito dell’ingresso in organico del personale Dynagest. In aumento gli altri costi operativi a 21,8 milioni (contro i 20,3 milioni del 2017, con una variazione del +7,3% a/a), al cui interno ritroviamo: i costi di consulenza legati ad adeguamenti normativi e tecnologici, spese pubblicitarie per il lancio del nuovo prodotto Robo-advisor con Tinaba ed oneri di sistema.

Il risultato netto di gestione, di conseguenza, è diminuito a 1,5 milioni con una forte variazione negativa dell’81,4% rispetto al 2017.

Il periodo si è chiuso infine con un utile netto diminuito a 1,6 milioni  contro i 5,2 milioni dell’anno precendente, con una variazione in discesa del -68,7% .

Dal lato patrimoniale a fine dicembre gli impieghi salgono a 2,1 miliardi (+35,3% rispetto al 2017), determinati soprattutto da crediti vs. clienti per 793 milioni (+111,8% a/a) e da attività finanziarie per 952 milioni (-6,4% a/a); la raccolta aumenta a circa 2,1 miliardi (+39,1% rispetto a fine 2017), sostenuta principalmente dalla raccolta diretta (clienti) per 1.375 milioni (+30,5% a/a) e da debiti verso banche per 482 milioni (+76,8% a/a).

Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine 2018 il Cet1 è pari al 19,2% (26% a fine 2017).