Il settore aereo sta risentendo della crisi causata dal coronavirus in maniera esponenziale, proprio come il settore turistico. La prova è data dal calo delle prenotazioni nonostante le tariffe siano più basse fino al 60%. 

La crisi delle compagnie aeree, prezzi bassi ma meno passeggeri

Secondo un’analisi de Il Corriere della Sera, le compagnie aeree hanno chiuso il trimestre con passeggeri in meno nonostante prezzi dei biglietti più bassi rispetto al passato. In base ai dati forniti da Ryanair, easyJet, Wizz Air e Norwegian Air, le aziende hanno venduto il 65% in meno di biglietti.

Dal 1 luglio al 30 settembre sono stati venduti circa 32,6 milioni di posti, dati che includono anche quelli che hanno acquistato il biglietto ma poi non si sono presentati all’imbarco.

Lo scorso anno, invece, avevano venduto 94 milioni di posto. È chiaro che il calo è evidente e molto netto. Ryanair, che è una delle compagnie più utilizzate, ha venduto il 62% dei biglietti in meno, easyJet circa il 67%, addirittura Norwegian ha visto un calo del 91%. Il mese peggiore è stato luglio per Ryanair ed easyJet mentre per Wizz Air è stato settembre.

Prospettive future non sono rosee

Le prospettive per i prossimi mesi, insomma, non sono rosee. Almeno per tutto il 2020 i dati andranno sempre peggio e l’inverno, complice i minori spostamenti per turismo e il crollo di quelli business per colpa del coronavirus, molti vettori potrebbero davvero rischiare tanto senza una ripresa. Secondo John Grant, senior analyst di Oag: “Le compagnie aeree sono intrappolate da problemi su cui non hanno alcun controllo”. Si teme anche per il 2021 e in particolare per i mesi estivi se nel frattempo non arriverà un vaccino contro il covid 19. Un futuro tutto da vedere, insomma, anche per compagnie che finora non avevano mai avuto problemi. 

Vedi anche: La strategia di Wizz Air anti-crisi: nuovi collegamenti in Italia e voli a 1 euro

[email protected]