Il coronavirus ha scatenato una vera e propria guerra di prezzi per i voli aerei, una guerra che ha raggiunto picchi elevati con l’entrata in scena di Wizz Air, che ha da poco lanciato anche dei collegamenti nazionali. Le compagnie aeree low cost, infatti, complice la situazione complicata data dal virus e le enormi perdite subite tra cancellazioni e rimborsi, hanno dato il via ad una battaglia a suon di prezzi bassi, in cui non è affatto difficile scovare voli andata e ritorno anche a 10 euro per voli domestici.

 

Voli da Nord a Sud sempre meno cari, come le tariffe cambiano durante la stessa giornata

Tra gli esempi lampanti, i voli da Milano a Catania o da Palermo a Milano a 10 euro o 12 euro per un Milano-Bari andata e ritorno. E’ quanto emerge da un’analisi condotta da Il Corriere della Sera che ha confrontato le tariffe di Ryanair, Wizz Air, easyJet, Volotea e Alitalia per voli nazionali e per le stesse date. Il risultato è che le tariffe cambiano più volte al giorno ma spesso al ribasso. I vettori cercano di risultare più convenienti della compagnia concorrente e mettono in atto una vera e propria guerra. I prezzi dei voli al ribasso sono iniziati in maniera prepotente con l’arrivo di Wizz Air che dal 1 ottobre collegherà Milano a Palermo e Catania e da Catania a Roma, Bologna, Venezia, Londra Luton e Monaco. La mossa di Wizz Air ha decisamente infastidito le concorrenti che sono state costrette a giocare al ribasso.

Alcuni esempi

Per un volo Roma-Catania andata e ritorno (8-13 ottobre) si spendono 20 euro con Wizz Air, circa 30 con Ryanair che arrivano a 44 con la compagnia ungherese portando il trolley, 70 con la low cost irlandese e 58 euro con Alitalia. Sulla tratta Milano-Catania e Milano-Palermo entra in gioco anche easyJet.

Si va dai 10 euro medi chiesti da Ryanair che possono anche arrivare a 20 euro senza bagaglio, ai 40 euro con bagaglio chiesti da Wizz Air, stesso prezzo più o meno per easyJet e i 76 euro chiesti da Alitalia. Ovviamente si tratta di prezzi medi che possono variare da un momento all’altro ma è chiaro che i vettori in questo momento in cui ci si sposta meno rispetto al passato e si resta spesso in Italia, sono pronti a tutti pur di non finire fuori mercato e perdere i clienti. 

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