Arriva una super banca dati per i viaggiatori che volano all’interno dell’Ue. Se ne era discusso per molto tempo ma adesso il mega-archivio diventa realtà. Lo scopo è contrastare il terrorismo e reati di gravi entità. Ma come funziona questa super banca dati?

Come funzione l’archivio dei passeggeri

D’ora in avanti le compagnie aeree dovranno comunicare i codici di prenotazione con lo scopo di registrare tutti i dettagli dei passeggeri che partono e arrivano da un aeroporto dell’Ue.

Si tratta di un progetto immenso in cui convertiranno miliardi di dati, considerando che solo in Italia si spostano 200 milioni di passeggeri l’anno. Solo l’archivio costerà 32 milioni di euro a cui aggiungere 4 milioni annui per la manutenzione. Dopo alcuni dubbi da parte del Garante della Privacy, ora la banca dati prenderà vita e ogni paese seguirà la direttiva dell’Ue del 2016  di creare un grosso contenitore informatico con i Pnr di chi esce ed entra negli spazi aerei. Anche l’Italia, in base al decreto legislativo 53, si adeguerà, questo vorrà dire che ogni dettaglio del passeggero sarà noto e quando si parla di dettagli i riferimenti sono per nome e cognome, itinerario di viaggio, data di partenza e di arrivo, numero di telefono e indirizzo di posta elettronica, informazioni sul bagaglio, posto assegnato sul volo, documento di riconoscimento utilizzato e via dicendo. La polizia avrà tutto in mano e potrà così confrontare dati in cerca di eventuali sospetti terroristi. Le forze dell’ordine dovranno analizzare i dati ricevuti e in caso di riscontri positivi questi saranno comunicati alle autorità preposte.

Sanzioni per i vettori che non si adeguano

Da questo momento le compagnie aeree saranno obbligate a comunicare i Pnr dei voli intra-Ue e di quelli extra-Ue alla banca dati, gestita dal ministero dell’Interno. I vettori aerei dovranno comunicare i dati in maniera elettronica due volte: la prima circa 24 o 48 ore prima della partenza del volo, la seconda appena dopo la chiusura pena una sanzione da 10mila a 100 mila euro, mentre dopo 24 ore dovranno cancellare i dati Api trasmessi; i PNR potranno essere conservati per 5 anni anche se dopo 6 mesi si prevede il mascheramento in modo da rendere invisibile l’identità del passeggero.

Il Sistema informativo sarà istituito presso il Dipartimento della pubblica sicurezza mentre la struttura si troverà presso il Centro di elaborazione nazionale (Cen) di Napoli. Si attende un decreto che stabilisca il funzionamento e che dovrebbe arrivare entro settembre. Nel progetto c’è anche combattere l’immigrazione clandestina per cui la polizia di frontiera sarà incaricata di gestire i dati Api (Advance passenger information) che andranno unificati ai nuovi dati PNR abrogando il decreto legislativo 144 del 2017.

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