Il crollo di Wall Street di 1.175,21 punti, considerato già uno dei peggiori della storia, ha fatto letteralmente evaporare miliardi di dollari ai ricconi mondiali. A sostenerlo l’indice dei miliardari di Bloomberg, che ha parlato di 114 miliardi di dollari per i 500 paperoni, gli uomini più ricchi del mondo insomma. Per tre, in particolare, il tonfo della borsa newyorchese ha significato perdite davvero consistenti.

Tre paperoni colpiti dal crollo di Wall Street e le altre aziende

Ad avere la peggio è stato Warren Buffett, il milionario della finanza, che avrebbe perso 5,1 miliardi di dollari.

Una cifra enorme per l’87enne economista statunitense. Non è andata poi tanto bene nemmeno a Mark Zuckerberg, il noto papà di Facebook, che ha perso 3,6 miliardi mentre per Jeff Bezos, Ceo di Amazon, nonché uomo più ricco del mondo, la perdita si è attestata sui 3,3 miliardi. Ma a cadere sono stati anche Apple, Alphabet e Microsoft che hanno visto perdere rispettivamente 20 miliardi, 39 miliardi di dollari (per Larry Page e Sergey Brin si parla di 2,3 miliardi) e 29,1 miliardi di dollari per l’azienda di Bill Gates. Le altre coinvolte sono Netflix che ha perso il 4,92%, Twitter il 3,05%, Square il 5,94% e Oracle il 4,07%.

Uomini più ricchi del mondo 2017: quanto guadagnano i paperoni mondiali

Sconcerto mondiale

L’aumento degli stipendi in Usa ha determinato un aumento dei tassi d’interesse per frenare la possibile volata dell’inflazione e così i mercati americani hanno reagito con il crollo della borsa, un dato che conferma come non si fosse mai  arrivati tanto in basso dal 2011. La caduta dei mercati americani è arrivata fino al Vecchio Continente e poi in Asia; Tokyo ha segnato il maggior ribasso giornaliero da giugno 2016. “L’Europa sta affrontando un’ondata di vendite dopo il bagno di sangue dei mercati statunitensi. Questo meno di due settimane dopo il massimo storico raggiunto da Wall Street” ha dichiarato Jasper Lawler, analista del London Capital Group mentre per Naeem Aslam di Think Markets “Ci stiamo preparando ad un viaggio difficile e per il presidente Trump sarà complicato questa volta dare la colpa a Barack Obama.

Ho la forte sensazione che quest’ondata di vendite si intensificherà perché gli orsi stanno sentendo l’odore del sangue sulla strada”.

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