Buongiorno,

dopo aver visto un servizio in tv sono finito sul vostro sito. Vorrei avere maggiori informazioni per i miei genitori, entrambi sessantenni pensionati interessati alla possibilità di ottenere dei vantaggi fiscali dal trasferimento della residenza. Ho alcuni dubbi da chiarire in particolare:

1) come è possibile dimostrare la reale permanenza in Portogallo per almeno 6 mesi? È necessaria una firma ogni giorno presso il comune di nuova residenza in Portogallo oppure è sufficiente dimostrare la residenza con semplice documentazione (esempio contratto di affitto)?

2) mio padre è un ex dipendente Enel, però lui dice di aver da sempre la gestione INPS in quanto Enel era in passato un’azienda statale ma da molti anni è stata privatizzata.

3) è necessario aprire un conto corrente in Portogallo per ricevere la pensione?
Gentile lettore,
grazie della sua email, in quanto ci consente di sciogliere alcuni tra i dubbi più diffusi tra gli italiani.
Sappiamo che da anni il Portogallo concede benefici fiscali piuttosto interessanti ai pensionati stranieri che decidano di spostarvi la residenza per almeno 6 mesi all’anno. In cosa consistono? La pensione erogata dallo stato estero non viene sottoposta a tassazione, per cui viene corrisposta al lordo delle imposte (non pagate) per un massimo di 10 anni, purché nel momento in cui si presenta istanza non si sia stati residenti in Portogallo nei 5 anni precedenti.
Giustamente, lei si (e ci) chiede come sia possibile dimostrare allo stato portoghese di essere residente sul suo territorio per la maggior parte dell’anno. Le fornisco una rassicurazione: i suoi genitori, ove decidessero di trasferirsi in Portogallo, non dovranno presentarsi quotidianamente presso alcun ufficio locale. Non hanno obbligo di firma come fossero sottoposti alla libertà vigilata! I passi da seguire sono i seguenti: bisogna iscriversi all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), dovranno esibire un contratto di affitto almeno annuale e relativo a un immobile in loco, richiedere il codice fiscale portoghese, aprire un conto corrente in Portogallo per l’accredito della pensione, richiedere il certificato di cittadinanza europea e, infine, l’accredito della pensione italiana.
Consideri che il disbrigo di queste pratiche burocratiche si portano via 3/4 mesi di tempo. Diffidi da improvvisate agenzie, che promettano di occuparsi del tutto in qualche giorno. A tale proposito, la rimando a un nostro articolo su come evitare truffe e che risale a oltre un anno fa (leggi qui: Pensionati italiani in Portogallo: boom di presenze, ma attenzione alle truffe). Con ciò abbiamo risposto anche alla terza domanda da lei posta: sì, bisogna aprire un conto corrente in Portogallo per ricevere l’accredito.
Infine, suo padre è un ex dipendente Enel. Ha fatto bene a specificare che risulta iscritto da sempre all’INPS, perché la convenzione con il Portogallo riguarda proprio tale ente previdenziale, non anche, ad esempio, l’ex INPDAP, vale a dire l’ente dei dipendenti pubblici fino al 2012. Può sembrare una disparità di trattamento abbastanza evidente (e lo è!), ma ad oggi non è consentito a un pensionato ex INPDAP di beneficiare della tassazione azzerata sull’assegno, in caso di trasferimento in Portogallo. Del resto, l’Enel è stata privatizzata oltre un ventennio fa e, pur essendo ancora oggi partecipata dallo stato, è a tutti gli effetti una società sottoposta alla normativa delle società per azioni, come qualsiasi altra azienda privata.
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