C’era una volta un regno molto ricco e potente, ma anche molto indebitato. Un giorno il re era disperato per l’assenza di denaro con cui finanziare le ingenti spese per mantenere l’esercito e i servizi pubblici per i sudditi. Non sapendo cosa fare per reperire nuove entrate, si rivolse a un fido consigliere, il quale gli propose un’idea “geniale”: la truffa della moneta di platino da 1.000 miliardi di dollari. Il re tentennò, ebbe paura di essere scoperto.

Ma non voleva aumentare le tasse ai sudditi, né tagliare loro i servizi, temendo una reazione rabbiosa. Alla fine, si arrese per assenza di soluzioni alternative indolori e seguì il suggerimento del suo consigliere. Stampò una moneta da quattro soldi e disse a tutti che valeva 1.000 miliardi di dollari. Lo stupore nel regno fu tanto. La notizia passò di bocca in bocca tra i sudditi e molti iniziarono a diffidare del loro sovrano. “Com’è possibile che una sola moneta valga così tanto?” sussurravano a bassa voce nelle piazze e ai mercati.

Questa non è una favola sfuggita al racconto dei vostri genitori durante l’infanzia. E’ la condizione in cui si trova in questi mesi la superpotenza che risponde al nome di Stati Uniti d’America. Il Tesoro americano ha raggiunto il debito massimo fissato dal Congresso, pari a 31.400 miliardi di dollari. Non potendo legalmente indebitarsi oltre, sta cercando un accordo con la maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti per ottenere l’innalzamento del tetto al debito. Poiché tra l’amministrazione Biden e gli avversari non corre buon sangue, per usare un eufemismo, questo accordo non arriva. Ed ecco che si fa strada l’ipotesi della truffa della moneta da 1.000 miliardi di cui sopra.

Come funzionerebbe l’escamotage

La proposta è stata formalizzata da Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia nel 2008.

In cosa consiste? Il Tesoro non ha i soldi per ripagare i debiti e fronteggiare le spese ordinarie? Semplice, li stampa. Non direttamente, essendo compito della Federal Reserve. Serve uno stratagemma per salvare le forme. Il Tesoro conierebbe una moneta di platino a cui assegnerebbe il valore di 1.000 miliardi di dollari. La trasferirebbe in capo alla FED, la banca centrale americana, facendosene pagare il controvalore. E in un attimo i repubblicani sono fregati, i soldi arrivano e tanti saluti alle trattative sul taglio alla spesa pubblica o all’eventuale aumento delle imposte.

Una legge degli anni Novanta consentirebbe al Tesoro di stampare monete di platino. E allora perché sarebbe una truffa? Sapete quanto vale un’oncia di platino? Intorno ai 1.110 dollari. E sapete quante once di platino ci vorrebbero per coniare una moneta dal valore di 1.000 miliardi? Quasi 900 milioni, oltre 25.500 tonnellate. Fate conto che equivarrebbero al peso di circa 141 Boeing 747. Ammettiamo per un attimo che effettivamente il Tesoro americano abbia intenzione di coniare una moneta così enorme. Per farlo, dovrebbe trovare le 900 milioni di once, quando la produzione annuale di platino si aggira sui 20 milioni. E tutte le riserve mondiali disponibili arrivano a 2,2 miliardi di once. In altre parole, dovrebbe acquistare quasi la metà di tutto il platino del mondo nel sottosuolo ed estrarlo in tempi record (pochi giorni) per coniare la moneta.

Truffa moneta di platino da $1.000 miliardi, spettacolo da fine impero

E’ evidente a tutti che il Tesoro americano non disponga di tutto questo platino e che, quindi, eventualmente conierebbe una moneta dal valore fittizio di 1.000 miliardi di dollari. In altre parole, varrebbe pochi dollari, ma gli si stamperebbe sopra la scritta “One Trillion Dollars”. Sarebbe come se ritagliassimo un foglio di carta, gli scrivessimo con un pennarello sopra “1.000 euro” e andassimo tra i negozi a fare shopping pensando di poterlo usare come mezzo di pagamento.

Tu puoi chiamare denaro il foglio di un quaderno, ma ciò non toglie che sia e rimanga un pezzo di carta senza alcun valore. E non si capisce perché qualcun altro debba considerarlo altrimenti.

Ecco arrivati alla truffa della moneta da 1.000 miliardi. In sostanza, non li varrebbe affatto, semplicemente il governo americano fingerebbe che li valga. Ma un sistema siffatto sarebbe al capolinea. Credibilità sottozero. Altro che dollaro valuta di riserva mondiale! Tant’è che lo stesso presidente Joe Biden, che sembri non brillare per acume, eppure ha avuto il coraggio di definire l’idea una “truffa”. La stessa Janet Yellen, che fu a capo della FED e che oggi guida il Dipartimento del Tesoro, ha dichiarato che non conierà questa fantomatica moneta di platino. Le scorciatoie sono per gli allocchi. Forse è rimasto un barlume di sanità mentale a Washington, ma il fatto stesso che si parli di un’ipotesi che tutti ritengono essere ridicola solo a pensarci, è il segno di un certo declino mentale. Non solo negli Stati Uniti e non solo tra i governi. Anche la famosa scienza economica sta sempre più scadendo in uno spettacolo da fine impero.

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