E’ l’app del momento, tutti ne parlano e molti l’hanno scaricata. TikTok emerge come realtà vincitrice da questa pandemia, sebbene il successo fosse arrivato già prima. La sua è una storia quasi nata per caso. Alex Zhou, oggi ingegnere 36-enne, si era laureato all’Università di Zhejiang ed era andato a lavorare alla Silicon Valley, nella società di software SAP. Nel 2014, durante un viaggio in treno nell’area di San Francisco, notò un gruppo di ragazzini che si riprendeva con il telefonino mentre cantava.

Da lì gli venne l’idea di combinare le due passioni in un’app.

Nacque Musical.ly, che nell’agosto 2018 fu ceduta alla società cinese ByteDance, la quale a sua volta aveva creato una startup simile di nome Douyin. Da quel momento, il successo di TikTok sembra inarrestabile. Gli utenti iscritti sono 689 milioni, a cui aggiungere altri 600 milioni che usano la sua controparte cinese. In tutto, 1,29 miliardi di persone nel mondo utilizzano questa app.

I numeri da urlo del social

In cosa consiste essenzialmente? Nella possibilità per gli utenti di postare video brevi, fino a 60 secondi, nonché di visualizzare quelli degli altri. Qualcuno ci ha fatto pure una carriera. E’ il caso della rapper dell’Alabama, Flo Milli. Ignorata dalla case discografiche, un suo pezzo – Beef FloMix – un giorno inizia ad essere nelle tendenze di TikTok. A quel punto, i discografici la contattano e l’anno scorso è stata nominata Best New Artist al BET 2020 Hip Hop Awards.

Al 31 dicembre scorso, dall’app risultavano essere stati scaricati ben 6 miliardi di video. Avrebbero sfiorato il miliardo solo nel corso del 2020, con una crescita di circa il 37% rispetto all’anno precedente. E solamente TikTok avrebbe fatturato 1 miliardo di dollari, mentre per quest’anno si prevede una ulteriore crescita del 20%. Secondo gli analisti di Reuters, la società varrebbe adesso sui 50 miliardi.

In media, poi, ciascun utente su TikTok trascorrerebbe 45 minuti al giorno. E si stima che l’80% di questo tempo si abbia in Cina, principale mercato per l’app. Ma l’aspetto forse ancora più importante riguarda il target: il 32,5% degli utenti ha un’età compresa tra 10 e 19 anni, mentre un altro 29,5% ha tra 20 e 29 anni. In sostanza, la Generazione Z assorbe gran parte degli iscritti e questo è un dato prezioso per i pubblicitari, che possono fare affidamento su un segmento di pubblico ben preciso.

Il lato oscuro di TikTok

Tuttavia, il successo di TikTok presenta un’altra faccia molto meno rassicurante. Anzitutto, sfrutta una tecnologia di tracciamento delle preferenze molto più lesiva della privacy di social come Facebook e Instagram. Per questo, il governo americano sotto la presidenza Trump ha minacciato l’embargo negli USA e ancora oggi ByteDance tratta con l’amministrazione Biden per giungere a un compromesso. L’idea di Bill Gates di rilevare l’asset non piacque al tycoon nell’estate scorsa.

E TikTok è finita tra le cronache nere per numerosi casi di cyber-bullismo e persino di “revenge porn” e istigazione al suicidio ai danni di ragazzini minorenni. Per quanto la società abbia rassicurato sull’intenzione di garantire la massima tutela agli iscritti, ad oggi i risultati non possono considerarsi soddisfacenti, così come probabilmente neppure per altri social. Tra l’altro, da febbraio l’iscrizione è vietata ai minori di 13 anni. Un primo piccolo passo in avanti a favore dei giovanissimi.