Visitare alcune note città d’arte ( e non solo, anche località montane e marine) potrebbe costarci caro. Una modifica al decreto fiscale in commissione Finanze della Camera, infatti, ha aperto alla possibilità, per tutti quei Comuni che registrano presenze oltre 20 volte il numero dei residenti, di applicare una tassa fino a 10 euro. Si tratta, in sostanza, di una mini stangata sulle vacanze che vede raddoppiare il balzello attuale, oggi di massimo 5 euro. 

Dove potrebbe aumentare la tassa di soggiorno

I Comuni interessati possono gioire considerando che, come scrive Il Sole 24 Ore, oggi già incassano 600 milioni.

In Italia sono 1.020 i Comuni italiani che applicano la tassa di soggiorno e il 75% dei pernottamenti registrati ogni anno arrivano proprio da queste località. In base a quanto comunicato dal ministero dei Beni culturali, la maxi tassa riguarderà solo alcuni capoluoghi di provincia in cui le presenze annuali sono particolarmente alte. Ad esempio Rimini o Firenze ma non solo. A spiegarlo il Mibact: «Secondo le ultime statistiche e tenendo conto delle specificità normative di Roma e Venezia, la misura riguarda pochissimi casi, come Firenze e Rimini, che presentano percentuali superiori a 20. I sindaci delle due città, se lo riterranno, potranno usufruire di questa norma per compensare i numerosi servizi offerti ai milioni di turisti che ogni anno le frequentano e per finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”.

I Comuni maggiormente interessati

Al momento è stato fissato un primo paletto che riguarda le presenze turistiche nelle singole località e quindi la possibilità di aumentare la tassa qualora queste presenze superino di 20 volte i residenti. Mentre alcune città come Milano e Roma, seppur molto visitate, restano fuori perché è difficile che le presenze turistiche superino quelle degli abitanti, tra le città interessate ci sono Firenze, Venezia e Cortina d’Ampezzo.

Nelle prime due le presenze turistiche arrivano a 11 e 10 milioni di presenze all’anno. Dei 1020 municipi che applicano la tassa di soggiorno, il 26% si trovano al nord ovest, il 41,2% nel nord est, il 15,5% nel centro e il 17,3% al Sud. E ancora, il 31,6% delle località interessate sono montane, il 19% marine e il 16% collinari, le città d’arte sono solo 104. Roma, Milano, Venezia e Firenze sono le 4 big. Tutte e 4 regalano un incasso di 240 milioni, solo Roma 130 milioni. A livello regionale, invece, il Lazio è in pole, grazie alla Capitale, seguono Veneto, Lombardia e Toscana.

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