Anche la tazzina di caffè si vede interessata dai rincari del 2018. Una vera tragedia per gli italiani che non sanno rinunciare al caffè al bar e che rispetto allo scorso anno possono notare una percentuale in salita del +11,96%. Il caffè più caro è stato segnalato a Torino con 1,10 euro, anche se nella Capitale il costo medio si aggira su 1,03 euro mentre a Milano è arrivato a 1,08 euro. Poco meno Firenze con 1,04 euro mentre a Napoli il costo è il più basso con 0,91 centesimi insieme a Palermo dove il caffè al bar si beve con 0,94 centesimi.

Ma se a Torino il prezzo è più alto, Roma è la città che ha fatto registrare l’aumento maggiore nel giro di 1 anno: l’11,96% contro +8% di Milano e il +% 5,94% di Napoli. Una media nazionale del 5,95% anche se nella maggior parte delle città il costo della tazzina resta inferiore a 1 euro.

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Costi in aumento in Italia

I dati forniti da Federconsumatori dimostrano che i rincari della tazzina di caffè è reale. Considerando che gli aumenti di quest’anno hanno interessato luce, gas, autostrade, ticket sanitari, i sacchetti per la frutta diventati a pagamento e persino le parcelle dei professionisti non c’è da stupirsi se anche una delle istituzioni italiane per antonomasia sia stata toccata dal rialzo. Emilio Diafora, presidente di Federconsumatori, ha commentato all’Adnkronos dicendo “Non mi risulta ci sia una crescita dei redditi con la stessa dinamica. La tassazione aumenta su tutto e si riversa sui consumatori finali”. Insomma, ci mancava anche il caro tazzina e in assenza di giustificati motivi dietro a quello che potrebbe essere definito il nuovo salasso (si parla del costo della materia prima acquistata in dollari) aspettiamoci nuove polemiche “da bar”.

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