“Lavatevi di meno!”.

Non bastavano i francesi, che il bidet non sanno né cos’è né a cosa serve (anche se visto luogo e forma qualche idea potrebbe affiorare alla mente). Adesso arrivano anche dalla Germania i consigli “furbi” per evitare il razionamento dell’energia. L’appello a ridurre l’igiene personale giunge infatti da Berlino.

Più erotica, invece, la proposta new age della consigliera svizzera Simonetta Sommaruga ai cittadini elvetici: “fate la doccia in due”.

Ma, allora, perché non in tre o quattro? L’amore libero, la coppia aperta, le esperienze di gruppo.

Farebbe tanto Isola di Wight: fiori, erba e musica, insomma in fondo in fondo sarebbe un bel risparmiare. Però i single? La consigliera non lo dice, ma immaginiamo che per garantire le pari opportunità sarà varata una norma per coinvolgere il vicino o la vicina di casa. A prescindere dall’età, dal genere e dalle preferenze sessuali: il risparmio non fa discriminazioni. Fare la doccia in compagnia, vicini vicini, è un diritto di tutti!

Perché non ci abbiamo pensato prima? verrebbe da chiedersi. Si risparmierebbero anche i soldi stanziati per gli sportelli di aiuto alle persone sole!

Italia- Germania 3 a 1

Uno dei paesi a soffrire di più per la crisi energetica è senza ombra di dubbio la Germania.

Su, ammettetelo, siate onesti. Ma quanto vi piace l’idea che, una volta tanto, “anche i tedeschi piangono”? Lo sappiamo, ci sarebbe voluto un congiuntivo ma l’assonanza con un famoso film era troppo allettante per non piegare la grammatica a un sì dolce errore di sintassi.

Ebbene, se c’è una cosa che infatti salta all’occhio in questi mesi è la pochezza delle risposte che il governo Scholz sta offrendo alla popolazione tedesca dinnanzi ai timori di restare al freddo, senza soldi e senza lavoro. Questo ce lo saremmo aspettati da un governo italiano, ma evidentemente il proverbio per cui “tutte le strade portano a Roma” non nacque a casaccio.

Nel frattempo però, ogni volta che ci arriva all’orecchio la notizia delle difficoltà dei teutonici, nel nostro intimo, nel nostro io più profondo, c’è un Tardelli che esulta come dopo il gol ai mondiali di calcio dell’82. E chi dice che non è vero è un bugiardo!

Quando per risparmiare l’alta cucina si veste di Nobel

L’Italia è più morigerata, almeno ufficialmente, rispetto alle altre nazioni europee. Il Vaticano se ne risentirebbe. L’austero premier Mario Draghi, infatti, non si sognerebbe mai di consigliarci di fare la doccia in due o tre, ecc. A meno che non si sia contratto regolare matrimonio.

Ma poteva, nel Bel Paese, nel regno degli spaghetti, mancare un suggerimento su come cucinare la pasta a basso consumo di energia? No, ovviamente. E a illuminarci (senza però premere alcun interruttore) non ci ha pensato uno degli chef stellati onnipresenti in TV. Non è stato l’amato Antonino Cannavacciuolo, neanche Bruno Barbieri, né tantomeno Carlo Cracco.

No. Noi, Sovrani della Carbonara, Primi dei Sette Regni del Sugo al Pomodoro, Eredi dell’Amatriciana, Padri di tutte le Paste siamo scesi in campo niente di meno che con il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi. E non a caso: il famoso scienziato, infatti, ha spiegato agli italiani eretici che la pasta si può cuocere anche senza fiammella.

Cucinare la pasta senza cuocerla

Se siete ignoranti o conservatori o, ancora peggio, degli ignobili spreconi, non potete prendetevela con il Premio Nobel.

Finora avete cucinato la pasta tenendola sulla fiamma fino al momento di scolarla. Cattivi. E il dispendio di energia? Non sapete che potete cuocere il cibo degli Dei semplicemente tenendola in ebollizione con la fiamma accesa per un solo minuto, poi spegnere il fuoco e attendere il tempo ordinario di cottura, aumentato di un 10%? Ad esempio, se la pasta che state cuocendo richiede 10 minuti di cottura, basterà tenerla in acqua bollente per 11 minuti e poi voilà, il pranzo è servito.

Tra madonne, invocazioni e quanto più la vostra mente creativa riuscirà a trovare davanti agli spaghetti all’americana, ma questo è un dettaglio trascurabile.

Basta diete: per risparmiare è sufficiente regolare il termostato

Diciamolo: noi italiani ci ingozziamo a pasta e pane e dopodiché assumiamo la classica posizione a 4 di spade sul divano. E dopo spendiamo capitali in dietologi o nutrizionisti per perdere peso! Questo perché non sapete che la soluzione è a portata di termostato.

Il Professore di Endocrinologia alla Cattolica e primario dell’ospedale Gemelli di Roma, Alfredo Pontecorvi, ha spiegato che l’ideale per il corpo sarebbe vivere in un ambiente a 19 gradi. Toh, ma non è proprio la temperatura consigliata dal governo per limitare i consumi di energia? Sopra i 19 gradi, si tenderebbe a ingrassare. Capito? Da oggi in poi invece di diminuire i grammi di cibo si possono abbassare i gradi del termostato a 15-14-10°C, dipende da quanti chili bisogna perdere: più sei grasso più devi stare al freddo. Agli americani, insomma, per farli tornare in forma bisognerebbe ibernarli.

A pensarci bene, questa crisi energetica sarà la nostra benedizione. Ci faremo la doccia in allegra compagnia, cuoceremo la pasta anche in un rifugio di montagna senza la bombola del gas e manterremo un fisico statuario continuando con i peccati di gola.

Praticamente il Paradiso ci attende e noi, ingrati, continuiamo a lamentarci!