Rupert Murdoch non è più il re di Sky. La pay-tv satellitare Sky è infatti di fatto una nuova proprietà del colosso americano Comcast, che ha vinto l’asta contro 21 Century Fox per l’acquisizione di Sky. Dopo la sconfitta all’asta, Murdoch ha preso la decisione di vendere a Comcast il 39 per cento di quote detenute da 21 Century Fox in Sky per un valore di 11 miliardi di dollari. Comcast è dunque titolare del 100 per cento di Sky e si avvia a diventare il principale operatore pay tv a livello globale, vantando contemporaneamente una posizione dominante nella tv via cavo negli Stati Uniti d’America.

Cosa cambia dopo l’acquisto di Sky da parte di Comcast

L’acquisizione di Sky deve essere vista in un contesto globale, in un’epoca dove si sta giocando una partita di livello superiore. Sempre più persone a livello mondiale stanno scegliendo i servizi in streaming per usufruire di contenuti prima di oggi presenti soltanto nelle tradizionali tv via cavo. Comcast, che negli Stati Uniti è proprietario dell’emittente televisiva NBC, mira a sopravvivere in questo mercato lanciando direttamente la sfida al gigante Netflix.

Un futuro digitale

Comcast, oltre a essere la più grande televisione in America, è anche il principale fornitore di accesso a Internet, per un numero di abbonati che supera i 26 milioni persone. A questi vanno ora ad aggiungersi gli oltre 25 milioni di abbonati che Sky vanta in Europa, dove Comcast quindi potrà da oggi estendere i propri servizi. Con l’ingresso di Comcast in Europa si potrebbe prevedere in un prossimo futuro un rafforzamento dei rapporti di oggi di Sky con alcuni dei principali provider (in Italia Vodafone), mettendo in campo la propria conoscenza come leader statunitense nel settore rappresentato dai fornitori di accesso a Internet. Un futuro dunque sempre più digitale, dove lo streaming – nonostante l’esperienza di Dazn non proprio esaltante – continuerà a prendere sempre più spazio a discapito della tv via cavo e, paradossalmente, quella satellitare.

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