Fare la spesa, soprattutto in questo periodo natalizio, può diventare un vero e proprio lavoro considerando la mole di prodotti che si acquistano per pranzi e cene festive. Torna così in atto il rischio dello shrinkflation ossia lo stratagemma usato dalle aziende per vendere alcuni prodotti allo stesso prezzo diminuendo però la quantità. Il fenomeno è ormai noto e se ne è parlato anche in passato ma in questo periodo, soprattutto per quanto riguarda prodotti alimentari, è bene fare attenzione per evitare di rimanere, in un certo senso, fregati.

 

Come funziona il trucco dello shrinkflation

Il fenomeno è noto. Il prezzo di un prodotto rimane invariato e si pensa di risparmiare ma in realtà è la confezione ad essere ridotta. I prodotti vittime di questo trucchetto sono molti, si va dalla carta igienica in cui a calare è il numero di strappi, passando per il pacchetto di fazzoletti, che da 10 pezzi ne contiengono 9, il dentifricio che da 100 ml passa a 75. Il consumatore raramente si accorge di tutto ciò e quindi è convinto di acquistare il solito prodotto allo stesso prezzo di sempre. Alla fine, la realtà dei fatti è che il consumatore arriva a spendere di più perchè essendo la quantità calata, il prodotto acquistato terminerà prima e toccherà ri-comprarlo prima. Tutto ciò, ovviamente, senza che il consumatore si accorga di nulla poiché quando si fa la spesa è chiaro che in pochi si mettono a controllare la quantità del dentifricio o il numero di strappi della carta igienica. 

Il trucco dello shrinkflation viene applicato dalle aziende solitamente quando aumenta l’Iva o altre tasse su beni di consumo. In questo modo le aziende scaricano l’aumento sui consumatori ma tutto in maniera molto soft visto che non è facilissimo accorgersi. 

Prodotti più interessati

Ma quali sono i prodotti maggiormente coinvolti? Oltre al dentifricio, fazzoletti, carta igienica, troviamo anche le creme per il viso o corpo, il detersivo per la lavatrice, i pannolini, le pellicole per alimenti, mentre nel comparto food spiccano soprattutto zucchero, affettati, cereali, tonno, marmellata, snack salati, dolci e cioccolato.

In realtà la lista potrebbe andare avanti all’infinito. In questo periodo in cui si usa fare maggiore spesa a causa delle varie cene natalizie, pranzi e via dicendo, il trucchetto di diminuire la quantità lasciando inalterato il prezzo deve far accendere una lampadina al consumatore. Che fare quindi? L’unico modo per rimediare è fare attenzione ai prodotti che incidono di più sul budget domestico ossia quelli che si acquistano maggiormente e che costano di più.

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