La puntata di Servizio Pubblico andata in onda ieri, giovedì 31 gennaio 2013, è stata emblematicamente intitolata “la mani in tasca”. E’ chiaro dunque che si parlerà di soldi, dallo scandalo Montepaschi di Siena alle tasse. Ospiti della puntata Giulio Tremonti, leader della Lista Lavoro e Libertà, Stefano Fassina del Partito democratico ed Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei valori.

Santoro spiega cosa è accaduto a Montepaschi di Siena

Il monologo di Santoro ci introduce all’argomento centrale della puntata, ovvero la questione MpS. Il giornalista salernitano definisce il derivato come “un tappo messo nella riga della terza banca italiana”.

Sebbene la punta dell’iceberg sia emersa solo ora, il presentatore ricorda il rapporto del 2010 sul Mps in cui già spuntavano riferimenti a i derivati segreti ed esprime le sue perplessità “Ho qualche dubbio sul Tfr, perché quello è il risparmio del lavoratore“.

Di chi è la colpa dell’Imu

E a proposito di soldi dei lavoratori, l’argomento ricade presto sull’imposta più discussa in questa campagna elettorale, l’Imu. Fassina fa notare che a firmare il bilancio nel 2013, che “è causa dell’Imu e di tutte le tasse che paghiamo“ è stato Tremonti Di Pietro torna sul caso Montepaschi e accusa Mussari di avere dei complici interni al sistema. Per il leader dell’Idv è troppo semplice scaricare tutte le responsabilità su una persona e concentrare il problema sulla questione del falso in bilancio. “Bisogna ibernare la situazione: o i sequestri cautelari o fermare le persone che possono inquinare le prove“. Tremonti se la prende con Monti che ha sminuito il caso Mps considerandolo di ordinaria amministrazione. Chi controlla le banche? Nel suo editoriale Marco Travaglio ricorda della proposta di  fusione tra Mps e Bnl fatta in passato da Bersani e Fassino e si chiede provocatoriamente  “E’ così difficile trovare un banchiere che non abbia fatto il politico prima?” Ma Tremonti deresponsabilizza la classe politica “I governi non sono responsabili delle azioni delle banche. La vigilanza la fa la Banca d’Italia“. Anche Michele Santoro accusa la Banca d’Italia di non essere andata fino in fondo.