La sconfitta di ieri della Juventus all’Olimpico contro la Roma ha vivacizzato la corsa già intensa per il quarto posto nel campionato di Serie A. Oltre alla squadra capitolina, anche Milan, Inter e Atalanta puntano a non arretrare al di sotto dell’ultima posizione utile per accedere alla Champions League, con il Torino e Lazio anch’essi a restare teoricamente in gara con 60 e 58 punti rispettivamente, quando i nerazzurri con 63 occupano proprio il quarto posto a due partite dalla fine.

Non è solo questione di orgoglio, bensì di soldi. E la Champions ne vale tanti, anche solo per farvi parte nella fase a gironi.

Champions League, finaliste sempre club ricchi 

Anzitutto, da questa stagione ha debuttato il ranking storico, un meccanismo studiato dalla UEFA per premiare le squadre blasonate, assegnando loro un punteggio che frutta fino a un massimo di 35,5 milioni di euro, attualmente spettante al Real Madrid. Sulla base di questa ripartizione, alla Juve sono spettati quest’anno 29,9 milioni, al Napoli 13,3, all’Inter 17,7 e alla Roma 12,2. La classifica cambia a seconda delle squadre che accederanno alla Champions alla prossima stagione, per cui sarà nota nelle prossime settimane in via provvisoria, mentre la versione definitiva si conoscerà quando sarà chiaro chi avrà passato i preliminari.

Chi accederà alla fase a gironi otterrà altri 15,25 milioni fissi. A questi si sommeranno 900.000 euro per ciascuna partita pareggiata e 2,7 milioni per ciascuna vinta. Essendo 6 le partite da disputare in tale fase per ciascuna squadra, si potrebbe arrivare a un massimo di 16,2 milioni di euro, nel quale caso si avrebbe la certezza matematica di passare agli ottavi, i quali frutteranno altri 9,5 milioni. C’è, poi, il market pool. Le squadre italiane otterranno circa il 20% dei 292 milioni di euro di diritti TV da distribuire tra le federazioni partecipanti, suddiviso in due quote uguali: una metà fissa sulla base del posizionamento in classifica di Serie A nella stagione precedente (la attuale) e l’altra metà sulla base del numero di gare disputate rispetto al totale disputate dalle italiane.

Accesso alla Champions vale 50 milioni

Il quarto posto garantisce il 10% della quota fissa, cioè qualcosa come 3 milioni di euro. A questi si sommano 4 milioni nel caso peggiore in cui una italiana non andasse oltre la fase a gironi e le tre altre connazionali proseguissero il loro cammino fino alle semifinali e due di loro arrivassero in finale. Infine, il ticketing. Almeno tre partite verranno disputate in casa e, per quanto non sia possibile a priori calcolarne gli incassi, negli ultimi tempi si registra una tendenza costante alla loro crescita sin dalle primissime gare della competizione europea, con non meno di 4-5 milioni a partita per le big. In tutto, realisticamente si può ambire a un malloppo di 12-15 milioni ai botteghini.

Liverpool in finale di Champions, impresa all’Anfield di una big per fatturato 

Tirando le somme, pur non essendo ancora conoscibile l’esatto ammontare per ciascuna squadra del premio legato al ranking storico nella prossima stagione, possiamo stimare in una cinquantina di milioni gli introiti che il solo accesso alla Champions porterebbe. Per mettervi le mani, serve agguantare l’agognato quarto posto, che sempre più costituisce una netta cesura tra la stretta cerchia elitaria del calcio e il resto del campionato. E per questo, da qui alle prossime due gare, ogni gol segnato dalle pretendenti in corsa sarà oro.

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