Continua a tenere banco la proposta del Movimento 5 Stelle sul salario minimo a 9 euro (lordi) all’ora. Di recente, l’Inps ha sottolineato che il 22 per cento dei lavoratori occupati nel privato percepisce un salario minore, escludendo le categorie dei lavoratori agricoli e domestici, per i quali la situazione è ancora peggiore. Negli ultimi giorni il governo ha incontrato i sindacati, preoccupati per un eventuale fuga dal Ccnl (contratto colletivo nazionale di lavoro). Sulla questione è intervenuto anche Luigi Di Maio, che su Facebook ha sottolineato come sono previsti ulteriori incontri con i sindacati.

Non mancano infine le critiche e le perplessità.

I lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora

Il settore dell’artigianato è quello che beneficerebbe maggiormente dell’introduzione del salario minimo fissato a 9 euro lordi all’ora. Lo chiariscono le tabelle Inps presentate in riferimento alla proposta di legge del Movimento 5 Stelle: il 57 per cento dei lavoratori occupati nel settore dell’artigianato percepisce uno stipendio inferiore ai 9 euro all’ora. Anche il terziario fatica, alla luce del 34 per cento indicato nella tabella dell’istituto nazionale della previdenza sociale. Se si prendono in considerazione le regioni italiane, la percentuale maggiore di lavoratori con uno stipendio inferiore ai 9 euro lordi all’ora si registra nel sud e nelle isole, con una percentuale del 31 per cento. Va invece meglio nel settore dell’industria, dove appena un lavoratore su dieci ha uno stipendio inferiore ai 9 euro lordi ogni 60 minuti.

Le difficoltà del settore agricolo

Secondo gli ultimi dati presentati dall’Inps, il settore agricolo è tra quelli più in difficoltà. Su quasi 870 mila lavoratori regolari, il 38 per cento (4 lavoratori su 10) ha un salario orario minore di 9 euro lordi in un mese.

Beneficio annuo

Qualora la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sull’aumento del salario minimo andasse in porto, i lavoratori che oggi hanno uno stipendio orario inferiore riceverebbero in media un beneficio di 1.073 euro in un anno, poco meno di 90 euro in più al mese.

Le preoccupazioni dei sindacati

Confindustria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato le proprie perplessità rispetto al salario orario minimo affermando che esiste un rischio qualora la proposta di legge del Movimento 5 Stelle preveda una nuova misura diversa rispetto al contratto collettivo nazionale del lavoro. Di Maio intanto guarda avanti, sottolineando come il salario minimo “non è un ricatto o una prova di forza ma un diritto che in Italia ancora (e colpevolmente) manca”.

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