Dal +50 per cento allo zero. L’Italia si conferma Paese dalle mille sfaccettature anche quando si devono applicare i rincari. Come quelli delle autostrade, che vanno ad aggiungersi agli aumenti portati in dote dal nuovo anno. Lentamente, la polemica dei sacchetti biodegradabili sta passando in secondo piano, con gli italiani che sembrano finalmente accorgersi di altri balzelli ben più concreti. Il settore dei trasporti è tra i più colpiti dai rincari previsti per quest’anno. A giocare un ruolo fondamentale l’aumento dei pedaggi delle autostrade, che in alcune tratte raggiunge percentuali altissime.

I motivi

La principale ragione dei rincari dei pedaggi autostradali è dovuta all’adeguamento delle tariffe all’inflazione. Ciò non è sufficiente però per spiegare aumenti fino ad un massimo del 50 per cento, come quello per la tratta che da Aosta conduce al Monte Bianco. Per questo specifico rincaro, la causa è da ricercarsi in un precedente ricorso al Tar vinto dalla concessionaria Rav, che lamentava il mancato adeguamento nel triennio 2014-2017, nonostante l’accordo siglato con il governo. In concreto, il pedaggio per il tratto Aosta Ovest – Morgex arriva a costare oggi 8,4 euro, rispetto ai 5,6 euro che servivano fino al 31 dicembre 2017. Un aumento di 2,8 euro, ovvero il 50 per cento in più.

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Rincari più contenuti sul tratto autostradale Milano-Torino, con un aumento pari all’8,34 per cento. La ragione? Stavolta i tribunali non hanno nulla a che vedere con la decisione di far pagare di più agli automobilisti. Il rincaro della tariffa deve essere letto come una compensazione per i lavori eseguiti in precedenza. Nello specifico, la costruzione della terza e quarta corsia. Sul sito autostrade.it è possibile calcolare la tariffa attuale per gli automobilisti che compiono il percorso Milano-Torino e viceversa. Il costo del pedaggio è di 16,80 euro, pari ad un aumento di 1,4 euro per ogni singolo veicolo rispetto al 2017.

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