I ricavi pubblicitari rappresentano per Facebook la quasi totalità dei guadagni, pari a 17,3 miliardi di dollari sui 17,6 miliardi complessivi nel solo terzo trimestre 2019. Diversi utenti hanno notato negli ultimi mesi come a un loro acquisto in un negozio fisico segua poi la comparsa di una pubblicità di quello stesso store nel proprio profilo Facebook, segnalando il fatto sulle piattaforme Reddit e Twitter. Una coincidenza? No, tutt’altro. Nelle pubblicità strettamente collegate al negozio dove si è effettuato l’acquisto o all’articolo comperato si nasconde il ricchissimo segreto di Mark Zuckerberg, grazie al quale il social network si è trasformato nel corso degli anni in una miniera d’oro.

Il legame tra Facebook e i negozi fisici (o online)

Quando una persona acquista un prodotto all’interno di un negozio, sia esso fisico o online, rilascia alcuni dati sensibili quali indirizzo email, nome e cognome, numero di telefono (ciò avviene soprattutto negli store online, ma la crescita dei pagamenti elettronici e la diffusione delle card dei negozi favoriscono tale fenomeno anche “offline”). Una volta completato l’acquisto, il negozio che desidera proporre a quegli stessi clienti pubblicità su Facebook non fa altro che trasmettere al social network i dettagli sulla transazione eseguita. Grazie a queste informazioni, Facebook ha buone probabilità di riuscire ad abbinare un determinato acquisto a un profilo specifico.

Questione privacy e come negare il consenso

Secondo le dichiarazioni di un portavoce Facebook, le informazioni che identificano una persona sono convertite dal negozio in un codice, leggibile soltanto dagli algoritmi (e non da persone in carne e ossa). Ad abbinamento completato, il codice viene eliminato. Tale pratica – conversione delle info identificatrici in codici leggibili esclusivamente dagli algoritmi – viene chiamata hashing.

Per negare il consenso bisogna collegarsi al proprio profilo Facebook, andare su Impostazioni, quindi Inserzioni. Nella nuova pagina visualizzata cliccare su Inserzioni basate sui dati raccolti dai partner e selezionare l’opzione Autorizzazione negata.

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