Milleduecento donne single della provincia di Lecco sono finite su di un catalogo online che rimanda direttamente ai loro profili. Tale catalogo si chiama “Catalogo profili Facebook di donne single che vivono a Lecco” – Edizione 2017 e contiene addirittura 95 pagine. Ovviamente le donne non sapevano della cosa e Antonio Marongelli, che è l’autore, è stato iscritto nel registro degli indagati. Ecco quello che è accaduto.

Donne single finiscono in un catalogo di vendita online, foto rubate da Facebook

Un uomo il cui nome è Antonio Marongelli ha creato un catalogo con 1200 profili Facebook di donne single e lo ha messo in vendita al prezzo di 6,47 euro quanto quello di un drink (come recita la pubblicità).

Il catalogo in questione è stato realizzato in maniera molto semplice ovvero con la tecnica del copia ed incolla. L’editore del catalogo che è l’Orangita Books ha assicurato che la pubblicazione è avvenuta rispettando totalmente le normative sulla privacy  (D.lgs 196/2003)in quanto i dati riportati nel catalogo, al momento della pubblicazione, si trovavano su pagine internet ed erano accessibili a tutti. Ovviamente ci si chiede come sia stata possibile una cosa del genere dato che tale operazione viola la privacy delle persone.

Profili Facebook rubati: donne single finiscono in un catalogo di vendita online

Adriana Ventura, che è l’assessore delle pari opportunità della provincia di Lecco, in merito a tale catalogo, ha affermato che esso è irrispettoso della dignità della persona. E’ inaccettabile che un catalogo venga pagato senza che le donne protagoniste abbiano dato il loro consenso. I questo modo, secondo la Ventura, si mercifica la figura della donna single. La legge italiana difende la privacy e con l’articolo 5, ad esempio, si comunica che se delle foto o delle immagini vengono usate per attività promozionali serve l’autorizzazione dei proprietari. Questo non è il primo caso di foto rubate, basti pensare ad un altro ebook creato con i profili di 734 donne single di Monza.

Per salvaguardare la dignità e la privacy delle donne, quindi, bisogna che le autorità competenti intervengano al più presto.

Donne single finiscono in un catalogo di vendita online, foto rubate da Facebook

Il catalogo ovviamente non risulta più vendita in quanto è stato ritirato immediatamente dal mercato a seguito della bufera scoppiata quando il caso è diventato di dominio pubblico. L’autore, invece, è stato iscritto nel registro degli indagati ed il fascicolo affidato al sostituto procuratore Zannini. I capi di imputazione per Marongelli  sono la  violazione della privacy delle vittime in quanto i loro dati sono finiti, a loro insaputa, in vendita online. Il consiglio quindi è quello di impostare la privacy al proprio profilo Facebook in modo tale da non rendere visibili foto e video a tutti ma soltanto agli amici. Leggete anche: Giornata contro l’omofobia, le storie: stupri ‘correttivi’, esorcismi, violenze a scuola e perdita del lavoro.