Purtroppo è realtà, il 2018 è l’anno dei ponti ridotti all’osso. Le cose però potrebbero presto cambiare dopo la proposta di tre senatori della Südtiroler Volkspartei, il partito popolare sudtirolese, di reintrodurre tutte quelle festività soppresse 40 anni fa. E la cosa sembra anche fattibile visto che i senatori hanno presentato una proposta di legge per attivare quella che adesso sembra solo una pensata. Ma quali sarebbero queste feste che potrebbero farci stare a casa qualche giorno in più durante l’anno?

La proposta al Senato per le festività soppresse 40 anni fa

A  fare la proposta di legge sono stati Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhanrd Durnwalder, tre senatori del partito della Südtiroler Volkspartei, che hanno pensato appunto alla reintroduzione di alcuni giorni di festa per tutte quelle persone credenti che non possono, almeno per adesso, celebrare le ricorrenze religiose, visto che si trovano a dover lavorare.

Si parla, innanzitutto, del 19 marzo, giorno in cui si celebra San Giuseppe e anche la festa del Papà. Ci sarebbero poi l’Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua, quindi senza un giorno fisso, la Pentecoste, il primo lunedì che cade 50 giorni dopo Pasqua, il Corpus Domini , 60 giorni dopo Pasqua e il 29 giugno giorno in cui si celebrano i santi patroni di Roma Pietro e Paolo. Nella Capitale è già festa ma l’idea sarebbe quella di attivarla per tutte le città poiché, secondo i senatori, “Festeggiarli solo a Roma come patroni, sembra un po’ riduttivo se si pensa al loro ruolo e al fatto che gli imperatori romani non erano per ruolo equivalenti ai contemporanei sindaci di Roma”.

Si tratta di feste mobili ma che cadono in primavera, tra marzo e giugno appunto, uno dei periodi migliori per staccare e fare ferie. L’intenzione dei senatori è delle più nobili: permettere ai credenti di omaggiare le festività religiose mentre per chi non è credente sarebbe in ogni modo una maniera per svagarsi.

C’è da dire che tutte queste festività erano nazionali un tempo in Italia, tutte meno che il 29 giugno, i Santi Pietro e Paolo che si celebrano nella Capitale. Nel 1977 furono abolite per errore e da allora il 19 marzo, la Pentecoste, il Corpus Domini e l’Ascensione sono solo sul calendario ma per chi lavora o va scuola non cambia nulla.

Più feste per tutti e più giorni a casa

Nell’attesa di sapere se la proposta dei senatori del Sudtirol sarà presa in considerazione ricordiamo che quest’anno i ponti saranno davvero pochi. A parte il 1 maggio che cade di martedì e consente di saltare la scuola o il lavoro, tutte le altre feste cadono in mezzo alla settimana o direttamente il sabato: il 25 aprile di mercoledì, il 2 giugno di sabato, il 15 agosto di mercoledì e l’8 dicembre di sabato. Rimarrebbe il 1 novembre, di giovedì, un altro possibile ponte lungo.

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