La rivoluzione verde occupa un posto molto importante nel Pnnr- Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo Draghi: agricoltura sostenibile, economia circolare, trasporti ed energia rinnovabile sono solo alcuni dei punti del Recovery Plan. Lo scopo è puntare ad un ammodernamento del paese e arrivare al 2026 con un Pil di 3,6 punti percentuali più alto rispetto ad oggi.

Economia circolare ed energia rinnovabile nel Recovery Plan

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è strutturato in sei missioni (Digitalizzazione, innovazione competitività e cultura- Rivoluzione verde e transizione ecologica-Infrastrutture per una mobilità sostenibile-Istruzione e ricerca-Inclusione e coesione-Salute).

Un occhio particolare riguarda appunto l’attesa rivoluzione verde per ammodernare il paese.

In merito al capitolo “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, di cui la bozza prevede 5,27 miliardi, le novità sono rappresentate dalla voce “cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali”. 140 milioni sono previsti per le green communities, le aree verdi di montagna.

Complessivamente saranno riservati 23,78 miliardi all’energia rinnovabile, idrogeno e transizione energetica, tra cui il “rinnovo flotte bus, treni e navi verdi”. Le azioni riguardano appunto nuovi investimenti per potenziare l’economia circolare e la gestione dei rifiuti. Altri riguardano il potenziamento delle reti elettriche, il contrasto del dissesto idrogeologico e nuovi investimenti per le infrastrutture idriche.

Recovery Plan: Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile, nuovi treni ad alta velocità

In merito al capitolo “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” sono previsti 31,4 miliardi. Il piano prevede un grande investimento per i trasporti ferroviari ad alta velocità. Si parte dal completamento dei grandi lavori per i treni ad alta velocità, a cui dovrebbero andare 13,2 miliardi, e il potenziamento del sistema portuale e la digitalizzazione della logistica.

Riguardo il sistema ferroviario, gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mirano alla velocizzazione della rete ferroviaria passeggeri e merci, il completamento dei corridoi ferroviari TEN-T, la riduzione del gap infrastrutturale tra Nord e Sud e il potenziamento dei nodi.

Nella pratica si dovrebbero velocizzare le tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona- Brennero e Liguria-Alpi, Roma-Pescara e Orte-Falconara calando i tempi di percorrenza. Previsto anche il potenziamento della linea Adriatica, il termine dei lavoro per la tratta Napoli-Bari e l’avanzamento dei lavori sulla tratta Palermo-Catania-Messina.

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