Dal 1 febbraio la maggior parte delle regioni italiane sono in zona gialla ma il rischio che nelle prossime settimane i contagi tornino ad aumentare è alto. Era stato il coordinatore Agostino Miozzo a criticare le immagini degli assembramenti nelle città durante lo scorso weekend, giustificando in parte la voglia di normalità degli italiani ma il fatto che il virus è ancora presente e l’emergenza è alta. 

Spostamenti tra regioni sì o no da metà mese?

A spaventare sono anche le varianti covid, di cui ancora non si conosce la velocità di diffusione e la distribuzione sul territorio aveva detto l’esperto.

Intanto, le prossime settimane saranno cruciali. Il 15 febbraio scade il divieto di spostamento tra regioni mentre il 5 marzo scadrà il Dpcm pubblicato lo scorso 16 gennaio. Entro la metà del mese, quindi, si deciderà se prorogare il divieto di spostamento tra regioni oppure aprire i confini regionali anche per viaggi di piacere e non solo per salute o lavoro coma adesso.

Quello che sembra certo, è che la suddivisione a colori delle regioni andrà avanti sicuramente fino a settembre e ottobre. Resta dunque da capire se nel prossimo Dpcm, che uscirà entro il 5 marzo o forse prima, saranno confermate tutte le regole relative a chiusure a cena di bar e ristoranti e le chiusure di palestre, piscine e strutture sportive. 

La lunga strada del sistema a colori

Dal 16 febbraio se non cambierà nulla, sarà quindi possibile tornare a spostarsi da una regione all’altra senza dover giustificare il motivo mentre dal 15 febbraio riaprono gli impianti da sci, che però dovranno lavorare molto per evitare assembramenti con gli ingressi contingentati e il numero chiuso di skipass. 

Da tenere a mente, insomma, oltre all’importante data del 15 febbraio che potrebbe segnare la riapertura delle regioni per gli spostamenti, anche il 30 aprile, quando scadrà lo stato d’emergenza che però potrebbe essere ancora prolungato fino al 31 luglio 2021.

Attualmente nessuna regione è rossa, sono tutte gialle tranne Sicilia, Sardegna, Provincia di Bolzano, Umbria e Puglia. Ma la strade dei colori su base regionale sembra ancora lunga e ci accompagnerà per molti mesi.

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