Durante la presentazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il presidente del Consiglio Mario Draghi si è impegnato a garantire mutui per giovani al 100% agli under 35. Il progetto prevede che per l’acquisto della prima casa le uniche spese da affrontare sarebbero quelle per il notaio e l’agente immobiliare, sempre a patto che ci si rivolga a un’agenzia per l’acquisizione dell’immobile.

La novità sostanziale rispetto al presente è proprio questa: la garanzia statale non si fermerà più al 50 per cento, ma arriverà al 100 per cento.

Qualora l’iniziativa vada in porto, il Paese andrà incontro a una vera e propria rivoluzione riguardante i mutui per i giovani.

Come cambiano i mutui per i giovani

Per capire la portata dell’impegno preso dal premier Draghi qualche giorno fa, è sufficiente soffermarsi per qualche secondo all’età di chi fa il mutuo. La fetta maggiore, pari al 37,9 per cento, corrisponde alla fascia d’età che va tra i 36 e 45 anni. Al secondo posto, con il 29,2 per cento, ci sono i cittadini dai 26 ai 35 anni. Sul podio, con una percentuale del 22,2 per cento, chi ha un’età compresa tra i 46 e 55 anni. Penultimo posto per gli over 56, con il 7,3 per cento, mentre gli Under 25 rappresentano soltanto il 3,4 per cento dei richiedenti il mutuo.

L’obiettivo, dunque, è di invertire la tendenza attuale, che vede gli under 25 tagliati praticamente fuori dal mercato immobiliare, oltre naturalmente ad aumentare le richieste provenienti dagli under 35.

Quanto chiedono di mutuo gli italiani

Intanto, secondo quanto riporta un approfondimento de il Corriere della Sera, gli italiani continuano a chiedere anno dopo anno più soldi per il loro mutuo: 138.166 euro in media, con il 95 per cento delle richieste che prevede l’adozione del tasso fisso anziché quello variabile.

Due ultimi dati significativi che dimostrano ancora di più l’importanza dell’iniziativa sui mutui per i giovani promessa da Mario Draghi: 8 volte su 10 le richieste dei mutui sono avanzate da lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, e quasi 9 volte su 10 le erogazioni del mutuo sono a favore di chi può contare su un impiego fisso.

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