Nelle ultime ore, si è diffusa la notizia della multa di oltre 4 miliardi di euro comminata a Google, sanzionata per aver assunto un ruolo dominante via mobile attraverso il suo sistema operativo Android. La cifra che l’Unione Europea chiede a Google è pari a 4,3 miliardi di euro. C’è un precedente, per lo stesso colosso tecnologico di Mountain View: nel 2017, lo scorso anno, l’Ue sanzionò Google con una multa di 2,4 miliardi. Anche in questa occasione, all’azienda statunitense veniva contestata la posizione dominante assunta dal suo servizio di comparazione dei prezzi grazie al proprio motore di ricerca Google.

Ue, dove vanno a finire i soldi pagati da aziende come Google?

La domanda se l’è posta il Sole 24 Ore, che ha fornito la risposta in un approfondimento a cura del giornalista Alberto Magnani. Il Sole 24 Ore ha sottolineato che i soldi incassati dall’Ue dalle multe comminate ad aziende del tech o di altri settori vengono poi fatte confluire nelle casse del budget comunitario, attraverso il quale l’Unione Europea riesce a gestire i progetti in tutta l’Ue su una base temporale fissata a 7 anni. Anche se le cifre possono sembrare enormi, in realtà l’importo delle multe comminate a Google (così come Microsoft e Facebook, giusto per citare le aziende tech più famose oggi) corrisponde nel computo totale al 2 per cento del totale del budget. Il 98 per cento arriva dalle risorse interne dell’Unione Europea, tra cui i dazi doganali, raccolta Iva e quelle basate sul reddito nazionale lordo.

Google presenterà ricorso

Intanto, Google ha annunciato che presenterà ricorso contro la sanzione da più di 4 miliardi inflittagli dall’Ue negli ultimi giorni. Big G si dichiara innocente, sottolineando che la nascita di Android e il suo sviluppo ha contribuito a stimolare la crescita, a testimonianza dei prezzi più bassi e una rapida innovazione.

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