Il Milan passerà formalmente nelle mani di RedBird nelle prossime settimane. L’accordo preliminare con Elliott è stato firmato nei giorni scorsi. Resterà in mani americane, dato che anche il nuovo fondo specializzato negli investimenti sportivi ha sede negli USA. Tra l’altro, lo scorso anno acquistò per 750 milioni di dollari il 10% di Fenway Sports Group, la società a capo sia del Liverpool che dei Boston Red Sox. Il club rossonero è stato valorizzato 1,2 miliardi di euro. Una cifra che risulta essere quasi doppia dei 700 milioni pagati nel 2017 da Yonghong Li per rilevare la società da Silvio Berlusconi.

Ed Elliott ne ha investiti complessivamente altrettanti tra prestiti allo stesso Li per 303 milioni nel 2017 e ricapitalizzazioni sin dall’estate 2018, quando subentrò al cinese a seguito dell’inadempienza sul prestito.

Al Milan prudenza con il calciomercato estivo

I dettagli dell’operazione sono ancora più interessanti. Gerry Cardinale, che è a capo di RedBird, non sborserà effettivamente gli 1,2 miliardi di cui si parla sui giornali. Di tasca sua ne metterà sul piatto 300 milioni in contanti, mentre altri 600 milioni arriveranno attraverso un cosiddetto “vendor financing”. In pratica, i soldi glieli presterà lo stesso Elliott al tasso d’interesse annuo del 15%. Infine, 300 milioni saranno prestati dalla banca d’affari americana JP Morgan.

Elliott non uscirà dal capitale del Milan, in quanto vi rimarrà come socio di minoranza. Presumibilmente, con una quota intorno al 30%. Ecco che si arriverebbe a 1,8 miliardi di valorizzazione massima della società rossonera. Questo significa anche che l’attuale proprietario resterà nel consiglio di amministrazione con due suoi uomini: Giorgio Furlani e Gordon Singer. Dovrebbe essere confermato anche l’attuale management, perché squadra che vince non si cambia. E trattandosi di una società di calcio, il motto vale doppio. Dunque, Paolo Maldini, Frederic Massara e Ivan Gazidis resterebbero al loro posto.

Sia RedBird che Elliott condividono una visione gestionale improntata alla prudenza finanziaria.

L’attuale proprietà trovò una società con un patrimonio netto di -36 milioni, che lascia a +67,3 milioni (dati al 30 giugno 2021). La società avrebbe ridotto il passivo a 50 milioni nella stagione che si sta per concludere. Inoltre, l’accesso alla Champions League si stima porterà nelle sue casse almeno 40 milioni, comunque vada.

Maxi-offerta per Leao, Maldini al bivio

Dopo che il Milan ha vinto il suo 19-esimo scudetto a distanza di undici anni dal precedente, le aspettative dei tifosi sono alte. Ciò implica un potenziamento della rosa, specie nell’ottica Champions. Il calciomercato estivo sarebbe vivace, ma senza alcun colpo di testa. Se pensate di assistere a un qualche acquisto da 70-80 milioni di euro, cambiate canale. A dire il vero, Maldini ha in queste settimane una bella gatta da pelare con il caso Rafael Leao. L’attaccante portoghese è esploso agonisticamente durante l’ultima parte del campionato. Varrebbe sui 70 milioni di euro sul mercato, ma ha un contratto che lo lega al Milan fino alle prossime due stagioni. E una clausola rescissoria di 150 milioni.

Senonché il Real Madrid sarebbe intenzionato ad offrire 120 milioni. E dopo la quattordicesima Champions vinta sabato scorso, l’euforia rende ancora più concreta una simile proposta. Il Milan cederà? Se sì, si priverebbe di un talento dall’elevato potenziale. Allo stesso tempo, incasserebbe una somma che consentirebbe alla rosa di rafforzarsi con altri 3 nomi e rilanciarsi in Champions. Va bene lo scudetto, ma adesso servono passi in avanti in Europa, dove il Milan è tornato a gareggiare l’anno scorso dopo sette anni, ma uscendo nella fase ai gironi. L’obiettivo minimo del nuovo corso rossonero, vincente e prudente, sarebbe di qualificarsi agli ottavi di finale.

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