Gli immigrati danno un netto contributo al mercato immobiliare italiano acquistando, in particolare, immobili a prezzi bassi, quindi immobili di bassa qualità ma di grande metratura. Il 21,5% degli immigrati insomma abitano in case di proprietà.

I dati del rapporto

Secondo il quindicesimo Rapporto “Immigrati e casa: un mercato in crescita” realizzato da Scenari Immobiliari”, gli immigrati hanno contribuito a 58mila scambi nel 2018 e in crescita del 13,7% nel 2019 per  miliardi di euro il fatturato. In base al rapporto, gli immigrati cercano casa soprattutto a Milano, Roma e Bari e nelle province omonime.

Per quanto riguarda la spesa media si va dai 70mila ai 130mila euro; la ricerca è rivolta a case mediamente grandi dove accogliere tutta la famiglia, specialmente in aree dal valore medio basso, che sono anche quelle più affollate dal mercato immobiliare. Dopo un rallentamento delle compravendite, durante gli anni della crisi, dal 2015 il mercato ha riniziato a crescere e anche gli immigrati che hanno la possibilità di acquistare immobili e hanno deciso di restare a vivere in Italia hanno puntato maggiormente all’acquisto. Oltre agli appartamenti grandi a basso costo, gli stranieri puntano anche alle villette in campagna per avviare piccole attività agricole.

L’integrazione alla base delle compravendite

In base al rapporto in oggetto il 63% degli immigrati è in affitto, il 7,7% abita nel luogo di lavoro, il 7,3% presso parenti. Come anticipato tra le province più richieste ci sono Milano, Roma e Bari ma anche Torino, Prato, Brescia, Cremona, Vicenza, Ragusa, Modena e Treviso. Per quanto riguarda l’etnia, invece, la maggior parte ossia il 59,2% arriva dall’est Europa, il 12,7% dalla Cina, il 12,5% dall’India. Il dato fa anche emergere la volontà, da parte degli immigrati, di integrarsi nel territorio italiano un pò come accade in Europa da molto tempo.

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