Alberto Nagel alla Mediobanca Italian CEO Conference su BCE, energia e made in Italy

Alberto Nagel, AD di Mediobanca, ha inaugurato l’ottava edizione dell’Italian CEO Conference organizzata da
Piazzetta Cuccia. Alla conferenza, che ha visto la partecipazione di oltre 50 CEO di aziende italiane quotate e più
di 180 investitori italiani e stranieri, Nagel è intervenuto a proposito della complessa situazione economica e
delle sfide che attendono l’Italia e l’Europa sottolineando, inoltre, l’importanza del ruolo delle banche europee,
la forza del made in Italy e la resilienza dell’export italiano.

Alberto Nagel: “Le banche come parte della soluzione del problema economico”

Si è conclusa l’ottava edizione dell’Italian CEO Conference presenziata da Alberto Nagel, amministratore
delegato di Mediobanca. Durante la convention, che quest’anno ha riunito oltre 50 amministratori delegati e
più di 180 investitori italiani, sono stati organizzati oltre 650 meeting durante i quali sono emersi diversi spunti
riguardanti l’attuale situazione economica europea e le sfide del futuro.

Alberto Nagel, durante il discorso di inaugurazione dell’evento, si è focalizzato proprio sullo scenario
economico europeo, ponendo l’attenzione su uno dei temi più caldi del momento, quello delle banche centrali.
L’AD di Mediobanca ha dichiarato: “Se durante la pandemia le istituzioni nazionali ed europee sono state al
posto di comando, con politiche fiscali estremamente espansive, le banche centrali stanno ora svolgendo un
ruolo centrale nel tentativo di contrastare l’inflazione senza arrestare la ripresa”. Nagel ha poi voluto rimarcare
l’importanza delle banche: “Fornendo liquidità a imprese e famiglie, consideriamo le banche parte della
soluzione piuttosto che del problema e la loro solidità potrebbe contribuire a mitigare questi rischi”.

Le sfide economiche del 2022 secondo Alberto Nagel

Alberto Nagel, durante la CEO Conference di Mediobanca, ha sottolineato l’obiettivo del meeting: “La nostra
conferenza è l’occasione per discutere con il management delle banche italiane quanto sta accadendo,
condividendo anche le possibili prospettive per gli istituti di credito nazionali”.

Tra i numerosi temi affrontati
durante la due giorni di Mediobanca, quello della questione energetica è stato uno degli argomenti principali
toccati da Alberto Nagel che si è espresso in questi termini: “Il 2022 può essere definito come l’anno delle sfide
che per fortuna non viviamo da decenni. A fine maggio, l’Unione europea ha deciso di imporre un embargo sul
petrolio proveniente dalla Russia, dopo aver concordato di bloccare anche gli acquisti di carbone dal Paese”.

Alberto Nagel ha poi sottolineato le ripercussioni che le scelte e l’attuale situazione energetica possono avere
sull’economia europea: “Il Continente però è fortemente dipendente dai combustibili fossili provenienti dalla
Russia e ridurre o sostituire, anche solo parzialmente, le forniture russe potrebbe avere un significativo impatto economico. Inoltre, le Nazioni Unite hanno avvertito che la guerra in Ucraina potrebbe minacciare di scatenare
un’ondata di fame e indigenza senza precedenti in tutto il mondo”. Ma il difficile contesto della guerra Russia-
Ucraina offre all’Italia anche delle opportunità nella visione dell’AD di Mediobanca: “l’Italia ha un ruolo di primo
piano nell’economia marittima e – in quanto hub logistico del Mediterraneo – dispone di molteplici fonti di energia
rinnovabile, di una posizione geografica che gli consente di trasformarsi in un hub del gas naturale oggi e
dell’idrogeno domani per il Nord Europa, base ideale per i business e le start-up innovative”.

Per Alberto Nagel la ripresa economica passa dal Pnrr e da un federalismo europeo

Secondo Alberto Nagel, la via per la ripresa economica passa necessariamente dal Pnrr, uno dei pochi
strumenti che possa davvero innescare la crescita economica, a fronte di stime poco rassicuranti su pil e
inflazione. L’amministratore delegato di Mediobanca ha infatti affermato che: “Sono in corso alcune discussioni
preliminare sulla possibile introduzione di un taglio del cuneo fiscale, nel tentativo di proteggere il potere
d’acquisto”.

Nagel ha proseguito concentrandosi sull’Europa aggiungendo che “c’è molto da fare e potrebbe essere
necessaria una diversa architettura decisionale per accelerare i tempi e acquisire un punto di vista completo per
prendere le decisioni giuste in maniera comunitaria”. L’AD di Mediobanca ha poi osservato come “una
maggiore integrazione nell’UE possa essere la risposta per superare le sfide che – magari in misura diversa –
tutti i Paesi europei dovranno affrontare e superare. Potrebbe essere necessario un federalismo europeo più
pragmatico, come indicato dal Presidente Draghi al Parlamento europeo”. Secondo Nagel poi è necessario
“evitare un’altra crisi sovrana europea. Tuttavia questo fronte, dopo anni di discussioni, non sono stati compiuti
progressi degni di nota nel completamento delle misure in materia di unione bancaria e nell’introduzione del
fondo comune europeo di garanzia dei depositi, dove il disaccordo sulle esposizioni sovrane nei bilanci delle
banche sembra un ostacolo insormontabile”.

Per Alberto Nagel made in Italy ed export i motori trainanti del Paese

Alberto Nagel, durante la Mediobanca Italian CEO Conference, ha infine sottolineato la forza e la resilienza del
made in Italy: “Lo scorso anno l’Italia è stata tra i sei Paesi al mondo con un saldo attivo superiore ai 100
miliardi di dollari. Senza dubbio, questa è la conferma della straordinaria competitività del “Made in Italy’”. Una
considerazione che si va ad affiancare a quelle relative all’export italiano: “Nonostante l’impennata del costo
dell’energia e delle materie prime, i disordini nell’approvvigionamento globale e il conflitto in Ucraina, il primo
trimestre di quest’anno ha segnato un nuovo record con un export in crescita del 23% rispetto allo stesso
periodo del 2021, trainando ampiamente le quattro maggiori economie dell’Eurozona”.

Alla base di questa forza, secondo Nagel c’è “la leadership di molte piccole e medie imprese in alcune nicchie di
mercato.

Questo aspetto è ancora più importante nell’attuale contesto, dal momento che uno dei possibili esiti
potrebbe essere un parziale arretramento della globalizzazione così come la conoscevamo”. Secondo
l’amministratore delegato di Mediobanca “il nostro export è quello con la minore concentrazione di prodotti
esportati e la maggiore diversificazione rispetto a qualsiasi altro mercato globale. Ciò significa che nessun’altra
economia al mondo esporta con successo così tanti prodotti, diversi tra loro”.

Chi è Alberto Nagel, biografia dell’amministratore delegato di Mediobanca

Alberto Nagel è laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi nel 1990 e, subito dopo la laurea, viene
assunto in Mediobanca dove inizia il suo percorso professionale e, nel 2008, diventa Amministratore Delegato. Alberto Nagel ha seguito nel corso della propria carriera le privatizzazioni italiane di Enel, BNL, Finmeccanica,
seguita dal gruppo Mediobanca oltre ad alcune delle più grandi operazioni M&A italiane; OPA del Credito
italiano sul Credito Romagnolo, Olivetti su Telecom Italia e Generali su INA.