Massimo Boldi potrebbe passare con Beppe Grillo. “Ci sto pensando”, ammette il comico, che nei giorni scorsi ha incontrato per caso un altro comico, passato alla politica, Beppe Grillo. Galeotta fu una cena a Portofino. I due sono amici. Nulla di strano, se non fosse che Boldi è anche un grande amico e sostenitore in politica di Silvio Berlusconi. La carriera del comico dipende sostanzialmente da Silvio. Il volto noto del piccolo schermo deve, infatti, la sua fama a Mediaset.

Legame Boldi Berlusconi

Che Boldi e Berlusconi siano legati da un’amicizia molto forte lo conferma il primo, che spiega come non abbandonerà mai il Cavaliere, fin quando questi gli sarà amico.
E su Twitter, svela, riceve centinaia di insulti da quanti sostengono che la sua carriera dipenda solo dall’amicizia con l’ex premier.
E “Cipollino” è di quelli che per Silvio si è speso anche in prima persona, difendendolo alle trasmissioni di Santoro dagli attacchi di Marco Travaglio, così come è stato ancora a fianco del suo amico e datore di lavoro a gennaio, quando questi veniva intervistato su La7 a Servizio Pubblico, niente di meno che dai due suoi arci-nemici Santoro e Travaglio, appunto. In quell’occasione, Boldi, che stava tra il pubblico in studio, si è auto-definito “una capretta”, utile a sostenere il suo amico “purosangue”.
Eppure le cose sembrano essere cambiate: “Silvio è tanto demotivato, vogliono farlo fuori”, dice il comico, che ammette di non sapere cosa fare per aiutarlo, se non di chiamarlo e dirgli di andare avanti.

Boldi ci ripensa su Grillo

Ma quella cena a Portofino avrà cambiato qualcosa. Anche la location dell’incontro sembra il set ideale per un cine-panettone di due comici di razza. Boldi si sarà fatto perdonare quella battuta acida su Grillo “è l’uomo più cattivo che conosco”, pronunciata in una telefonata con il Cav e che quest’ultimo svelò pubblicamente.
“Mi ha fatto fare una brutta figura”, sostiene Boldi, che dopo quell’episodio si era affrettato a porgere le scuse al leader del Movimento 5 Stelle.
“Ha fatto bene a scendere in politica”, continua “Cipollino”, “dice cose giuste. Io sono deluso e sto pensando di passare con lui”.
Chissà come l’avrà presa l’amico Silvio questa notizia. In fondo, sostenere pubblicamente di rimanergli amico, ma di seguire politicamente un suo agguerrito avversario equivale a sfiduciarlo sul fronte caldo della politica, nella fase più difficile dal 1994 ad oggi. E chissà se oserà difendere l’amico dagli attacchi di Grillo nei loro probabili futuri incontri.