Il 15 ottobre 2021 è la data della svolta. Quel giorno, prenderanno il via i primi voli di ITA (Italia Trasporto Aereo) e cesseranno quelli di Alitalia. La nuova compagnia nascerà molto più piccola, con appena 52 velivoli e 2.800 dipendenti. Secondo le direttive della Commissione europea, deve esserci una chiara discontinuità aziendale tra vecchia e nuova compagnia. Affinché ciò avvenga nei fatti, non ci sarà alcun automatismo in base al quale ITA erediterà il marchio Alitalia.

Questo sarà messo all’asta, alla quale potranno partecipare anche competitor italiani e stranieri.

I commissari straordinari di Alitalia stanno redigendo il bando di gara e sappiamo già che limiteranno la partecipazione alle sole compagnie aeree. Ma i termini concreti saranno potenzialmente determinanti per evitare brutte sorprese. Ad oggi, stiamo dando per scontato che sarà ITA a vincere il bando con cui acquistare il marchio, eppure non è così.

Nei giorni scorsi, Ryanair avrebbe fatto intendere un suo interessamento al marchio Alitalia. Già il suo CEO, Eddie Wilson, si era detto disponibile a riproteggere i passeggeri in possesso di biglietti non ancora goduti. La compagnia low cost irlandese, poi, potrebbe drizzare le antenne sugli slot lasciati liberi dal passaggio tra Alitalia e ITA: il 15% di quelli sinora posseduti dalla prima a Linate e ben il 57% a Fiumicino.

Conti e possibile beffa sul marchio Alitalia

Il commissario Giuseppe Leogrande ha fatto sapere che il marchio Alitalia a bilancio vale 150 milioni, per cui andrebbe venduto almeno a questa cifra per non incorrere in perdite. Ma ITA potrebbe essere costretta a sborsare di più nel caso in cui si ritrovasse a partecipare a una gara con rilanci. Ryanair e non solo avrebbero tutta la convenienza a competervi: se andasse bene, porterebbero a casa un marchio storico prezioso per il business; se andasse male, almeno avrebbero fatto salire il prezzo del marchio Alitalia, penalizzando ITA, la nuova compagnia concorrente.

La vecchia Alitalia ha tutta la convenienza a incassare la cifra più alta possibile dalla gara, ITA no. Per lo stato, una partita di giro. Nel caso di rilanci al rialzo, da un lato incasserebbe di più con Alitalia, dall’altro con ITA si ritroverebbe a sborsare di più. Ma pesare troppo sui conti della nuova compagnia non deporrebbe a favore dei dipendenti di Alitalia, i quali dovranno essere grosso modo assorbiti da ITA con un piano di crescita pluriennale e sperando anche che questa si aggiudichi tramite bandi anche l’handling e il servizio di manutenzione.

Bisogna fare in fretta. Chiaramente, ITA spera di aggiudicarsi il marchio prima di iniziare i voli. Ma a dirla tutta, sarebbe opportuno possederlo quanto prima. Chi prenoterebbe un volo con una compagnia sconosciuta? E su quale sito internet? Il sito di Alitalia, invece, sarà ceduto al vincitore del bando, per cui ITA avrebbe modo già in fase di prenotazione di sfruttare la popolare piattaforma della compagnia agli sgoccioli. Tutti i piani salterebbero in aria nel caso di beffa. Se Ryanair o un’altra compagnia si aggiudicassero il marchio, ITA nascerebbe praticamente morta.

[email protected]