Mentre la maggior parte degli analisti ha applaudito alla recenti mosse di politica monetaria della Fed, Marc Faber, con il suo tipico pessimismo (da molto interpretato come catastrofismo) ha invece tuonato contro quelle che lui considera politiche che distruggeranno il mondo. E’ una condanna senza appello quella dell’autore di Gloom Boom & Doom Report, ribattezzato dalla cronaca economico-finanziario americana come Dr. Doom e della stampa italiana coma Dr. Catastrofe.   Ma perchè, secondo Faber, la politica monetaria della Fed distruggerà il mondo? Secondo l’investitore svizzero la recente decisione della Fed di acquistare 40 mld al mese di titoli di stato e asset legati ai mutui bancari, riuscirà a tranquillizzare i mercati solo nel breve termine, traducendosi poi in una ulteriore spinta verso la recessione.

La bocciatura del piano di Bernanke è senza appello poichè esso porterà gli Usa a un “Fiscal Grand Canyon“, anziché a un “Fiscal Cliff“. La previsione di Faber nasce dalla sua concezione di fondo che ritiene le banche centrali che scelgono di stampare moneta per affrontare la crisi come le responsabili dell’ulteriore peggioramento delao crisi stessa. L’errore di tanti analisti in buona fede, ha proseguito l’investitore elvetico, è ritenere che la nuova carta fresca di stampa finirà nelle tasche della gente comune. Invece questi nuovi liquidi “andranno all’economia Mayfair e faranno crescere i prezzi di Warhol. Sono molto felice. Molto bene, Fed. Congratulazioni, signor Bernanke, sono davvero felice“.  

Ma se questo è il quadro di fondo, cosa succederà ora sui mercati alla luce della decisione della Fed?

Anche su questo punto l’idea di Faber è molto chiara. Ogni qualvolta le banche centrali hanno annunciato un nuovo piano di stimolo monetario, ha chiarito Faber, gli investitori hanno brindato. Purtroppo, smaltita la sbornia c’è stato poi il ritorno alla ragione dei primi coraggiosi che puntando il dito su una scelta ritenuta giusta da tutti, hanno ridato vigore alle preoccupazioni.

Quello che i mercati stanno quindi vivendo ora è una sorta di quiete prima della tempesta inevitabile. La stampa di nuova carta, in altre parole, è per Faber una droga che non mancherà di far vedere i suoi effetti anche in termini di perdita del potete d’acquisto da parte dei consumatori. Sotto questo punto di vista le previsioni di Faber si inseriscono in quel filone di pensiero che ritiene i vari interventi di stimolo monetario come estremamente errati. Essi infatti nascono si per incoraggiare gli investimenti, ma alla fine si traducono in più inflazione con il serio rischio di deteriorare l’economia reale. Per questa scuola di pensiero quindi provare a liquidare il debito attraverso l’inflazione non avrà effetti positivi sull’economia concreta.