Macron è stato salutato da tutti favorevolmente: il liberista Macron, l’europeista Macron, l’enfant prodige Macron. Il presidente della Francia, in realtà, è già in crisi di consenso interno, soprattutto perché, a breve, si tratterà di dare avvio al piano di tagli alla spesa pubblica, che colpiranno soprattutto la sanità. Ebbene, in una situazione difficile dal punto di vista interno, Macron l’Hypocrite, come viene già chiamato in patria, ha deciso di mettere in campo una serie di manovre distrattive e di grandezza per limitare i malumori interni e rilanciare (a modo suo) la grandezza della Francia.

A farne le spese è proprio l’Italia: il governo Gentiloni e il PD che avevano salutato Macron come una ventata di aria fresca dovranno ricredersi. La ‘dichiarazione di guerra’ della Francia all’Italia ha proporzioni davvero inaspettate.

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Macron dichiara guerra all’Italia – questione immigrazione

Iniziamo, dunque, dall’europeismo di Macron. Il presidente della Francia dice di essere un fermo europeista e che l’Unione Europea va ridisegnata e riprogettata: eppure, quando si tratta di discutere questioni ‘europee’, il buon Macron si smarca, portando avanti una politica completamente nazionale. Parliamo, ovviamente, dell’emergenza migranti: l’enfant prodige, infatti, ha ‘bellamente’ scavalcato l’Italia, organizzando incontri in Libia e dando avvio a una politica ‘privata’ di gestione di hotspot, sottolineando comunque che la gestione dei richiedenti asilo non può che toccare al paese d’arrivo e che i cosiddetti ‘migranti economici’ se li deve tenere esclusivamente il primo paese in cui arrivano, leggi: Italia.

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Macron dichiara guerra all’Italia – questioni economiche

Proseguiamo con il ‘liberismo’ di Macron. Il presidente della Francia ha dimostrato, soprattutto negli ultimi tempi, di saper ‘abbindolare’ il proprio popolo con una politica economica di carattere assolutamente nazionalista, se non protezionista.

Altro che liberismo. Ed anche in questo senso ha dichiarato guerra due volte all’Italia: innanzitutto, mediante la sospensione dei lavori per la TAV Torino-Lione, opera, comunque, essenzialmente ‘inutile’ e fortemente avversata sia in Italia che in Francia – il problema non è il ripensamento, ma il fatto che sia stato ‘unilaterale’, trattando il nostro paese come un ‘subalterno’, non come un interlocutore; in secondo luogo, la questione ‘Fincantieri’: Macron ha optato per la nazionalizzazione di Stx, azienda che era stata acquisita mediante un’asta proprio da Fincantieri. La motivazione? Semplice: la difesa di un’azienda nazionale e dei suoi posti di lavoro.

Macron dichiara guerra all’Italia, ma il problema è l’Italia

Il problema, comunque, è l’Italia. Si può giudicare la politica economica di Macron in ogni modo, ma è anche vero che è necessaria una riflessione sul nostro paese. L’Italia ha permesso alla Francia di fare shopping a go-go: le acquisizioni non si contano più, dal made in Italy alle banche fino alle scalate a Telecom. Il presidente Macron sta portando avanti una politica di grandezza tipicamente francese, cercando così di limitare i dissidi interni, mentre l’Italia si trova ancora una volta a fare i conti con il suo ruolo subalterno in Europa: Francia e Germania portano avanti un percorso nella costruzione del quale il nostro paese non solo non è ‘invitato’, ma è trattato alla stregua di un domestique, come si definisce in Francia il gregario del ciclismo, che sacrifica se stesso per la grandezza degli altri.