L’Italia agli italiani è uno dei motti degli ultimi tempi: ma cosa accade se gli italiani sono sempre di meno e gli stranieri, comunitari ed extracomunitari, sempre di più? Come sta cambiando l’Italia da quando, negli anni ’90, ha iniziato a diventare un paese di immigrazione? Ebbene, l’ISTAT ha pubblicato gli ultimi dati concernenti il nostro paese: dalla nascite alle morti, passando chiaramente per i dati che riguardano la popolazione e la percentuale di residenti ‘non italiani’ nel nostro paese.

Diciamo immediatamente quali sono i trend: minori nascite italiane (ebbene sì, siamo salvati dagli stranieri), minori morti ma pur sempre maggiori rispetto alle nascite, percentuale crescente di stranieri sulla quota totale della popolazione.

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L’Italia agli italiani? Non proprio: ecco i dati ISTAT

Il primo dato da analizzare è il seguente: il saldo complessivo della popolazione di residenti in Italia è negativo, cioè siamo di meno rispetto all’anno precedente. Il saldo è dato chiaramente dal rapporto tra nascite e morti che vede in vantaggio queste ultime di circa 75mila unità. Ma c’è un altro dato, strettamente connesso, da analizzare: gli italiani presentano un saldo negativo di 100mila unità, mentre gli stranieri un saldo positivo di 25 mila unità. Cosa significa? Che diminuiscono gli italiani e aumentano gli stranieri, in un quadro complessivo di invecchiamento generalizzato della popolazione. Su circa 60 milioni di residenti in Italia, 5 milioni sono stranieri: si tratta di circa l’8% del totale, con punte nel Nord che superano il 10%. Le nazionalità presenti in Italia sono circa 200, ma la maggior parte dei non italiani sono comunque comunitari: si parla di 23,2% di rumeni e di 8,9% di albanesi.

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L’Italia agli italiani? Intanto stiamo invecchiando: gli stranieri, invece, sono giovani

I dati ISTAT raccontano anche di un calo generalizzato nel movimento della popolazione; semplificando al massimo, possiamo dire che gli anziani vivono sempre di più, mentre le nascite continuano ad essere in calo.

Nel 2016, infatti, le morti sono diminuite rispetto al 2015 (ma sempre in crescita come trend), mentre il calo delle nascite è ancora più clamoroso: i nuovi nati sono poco più di 400mila, di cui circa il 15% si tratta di stranieri. Due calcoli, allora: gli stranieri sono l’8% della popolazione totale, mentre i nati sono il doppio, circa il 15% – significa che l’Italia, lo si voglia o no, sta diventando un paese multietnico, anche perché, oltre ai dati del singolo anno, vanno analizzati i trend, che parlano di crescita di questo rapporto. Ecco, poi, i dati sugli italiani che emigrano all’estero.

L’Italia agli italiani? No: gli italiani emigrano

L’Italia – questo l’ultimo dato interessante da analizzare – non è soltanto un paese di immigrazione, ma anche di emigrazione: nel 2016, infatti, stando sempre ai dati ISTAT, 38mila italiani sono tornati dall’estero, ma sono 115 mila quelli che hanno deciso di andare a vivere in un altro paese. chiaramente, si tratta, nella maggior parte, di persone con cittadinanza italiana, ma non nate in Italia: il fenomeno di coloro che, dopo aver vissuto un periodo nel paese ospitante, decidono di tornare nel paese di origine. Ancora un dato sull’emigrazione italiana: sono ancora moltissimi gli italiano che dal Meridione si spostano al Nord. Insomma, non si va contro la storia e contro l’evoluzione naturale delle relazioni internazionali: l’Italia diventerà un paese multi-etnico e, come in Francia e Regno Unito, non potrà che essere un’iniezione di forze nuove e fresche.

L’Italia agli italiani è un motto che può essere accettato, ma dovremo imparare a ragionare in maniera diversa su chi è da considerarsi italiano.