Il mercato del lavoro italiano viene continuamente analizzato e la maggior parte delle volte le responsabilità ricadono sulla scuola e l’università. Ci si chiede, in particolare, il motivo per cui molto spesso le università sfornano laureati inutili e quanto pesa la scelta giusta.

Come l’Università incide sul futuro lavorativo

Secondo uno studio di “New Skills at Work” condotto da JpMorgan e Bocconi, l’Italia è il terzo paese al mondo con il più alto disallineamento tra le discipline di studio scelte dai giovani e le  necessità del mercato del lavoro, un problema chiamato skill mismatch che spesso ricade proprio su cerca lavoro.

Le aziende, sempre di più, lamentano difficoltà a reperire personale per mancanza di competenze adeguate.  A questo va aggiunto che i laureati italiani sono meno rispetto a quelli europei ma nonostante tutto il mercato del lavoro non sembra soddisfare le richieste.

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Quali sono le Università che rendono di più nel corso degli anni

Il problema andrebbe ricercato anche nella scelta universitaria dei giovani, che non di rado una volta terminate le superiori scelgono facoltà soltanto in base alla propria preferenza. In Germania, ad esempio, come ha fatto notare Massimo Anelli, economista della Bocconi, a Il Sole 24 Ore, escono più laureati in informatica, ingegneria ed economia e management mentre in Italia abbondano i laureati in scienze sociali e in discipline artistiche e umanistiche. Le lauree che rendono di più sono economia e management, giurisprudenza, medicina e ingegneria. In tal senso dopo molti anni dalla laurea, alcuni studi hanno dimostrato che i laureati in queste discipline hanno ottenuto più risultati anche a livello retributivo.

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