Il vice-governatore della Riksbank, Per Jansson, spiega che l’istituto potrebbe intervenire direttamente sul mercato del cambio per indebolire la corona svedese. L’avvertimento arriva a pochi giorni dall’aumento (il quarto dal febbraio scorso) degli stimoli monetari da parte della banca centrale di Svezia, in modo da arrivare ad acquistare entro la metà dell’anno prossimo 200 miliardi di corone (21 miliardi di euro). L’obiettivo, continua, è di ravvivare l’inflazione, ma anche se esiste allo scopo un certo raggio ulteriore di azione per la politica monetaria, Jansson ritiene che ulteriori misure di allentamento potrebbero avere effetti negativi, ragione per cui la Riksbank potrebbe decidere di intervenire direttamente con acquisti di valuta straniera, aggiungendo di voler vedere una corona più debole e lontana dai livelli attuali e che le circostanze esterne giustificherebbero l’azione.

Dal 22 gennaio scorso, data in cui il governatore della BCE, Mario Draghi,  ha annunciato il possibile varo di nuovi stimoli per l’Eurozona, la valuta scandinava si è rafforzata dello 0,4% contro l’euro, sebbene resti in calo su base mensile. Rispetto a un anno fa, la moneta unica risulta più forte del 2%, ma paradossalmente dal varo degli stimoli svedesi di metà febbraio ad oggi, la corona si è apprezzata, in quanto il QE della BCE ha surclassato gli effetti delle misure messe in atto dalla Riksbank. La Svezia oscilla da oltre un anno tra deflazione e inflazione zero e necessita di un indebolimento del cambio per aumentare il costo dei beni importati e stimolare così l’inflazione.