La Juventus ha comunicato di avere raggiunto un’intesa con Jeep per elevare da 17 a 42 milioni di euro a stagione per le stagioni 2019/2020 e 2020/2021 il valore di contratto della sponsorizzazione della maglia bianconera. A questo punto, considerando che già la società usufruisce di uno sponsor del valore di ben 408 milioni di euro per il periodo che va dall’1 luglio scorso al 30 giugno 2027, al netto dei premi pattuiti per i risultati sportivi, la maglia della Juve sostanzialmente oggi vale 93 milioni di euro all’anno (25 milioni in più rispetto a prima dell’accordo), posizionandosi al decimo posto tra le squadre di calcio europee per sponsorizzazioni della divisa.

Più alte risultano essere le cifre del Real Madrid a 190 milioni, così come quelle del Manchester United a 161 milioni e del Barcellona a 160 milioni.

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La signora del calcio italiano avrebbe, dunque, ancora grossi margini per crescere tra le grandi sul fronte degli sponsor, ma con Jeep dovrà fare attenzione, onde evitare di finire sotto le lenti dell’organismo finanziario UEFA. Perché? Il club torinese è controllato al 63,8% da Exor, la holding di casa Agnelli, la stessa che detiene il controllo di Fiat Chrysler Automobiles con una quota del 29%. E del gruppo automobilistico italo-americano fa parte Jeep.

Condizioni per indagine UEFA?

Come potete capire, ci sarebbe un potenziale conflitto di interessi, che la UEFA definisce “related party”. Un caso esemplare è stato e, per certi versi continua ad essere, quello del Paris-Saint-Germain, rilevato anni fa dall’emiro del Qatar e sponsorizzato a mani basse negli anni passati dalla compagnia Emirates e dall’ente per il turismo qatariota. Secondo la UEFA, la prima avrebbe versato al club parigino qualcosa come una settantina di volta in più del valore di mercato dello sponsor.

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Due sono gli elementi che incidono per fare scattare l’indagine: che lo sponsor assuma dimensioni rilevanti per i ricavi societari, cioè di almeno il 30%, e che esista una sproporzione tra valore di mercato e valore del contratto.

Quanto al primo punto, i 42 milioni del contratto non sarebbero così incisivi ai fini del bilancio Juve, che la scorsa stagione ha mostrato un fatturato di 621 milioni. Pertanto, esso peserà quest’anno solamente per il 6,8%, a ricavi invariati. Riflette il valore di mercato? Considerando i livelli degli introiti delle principali squadre europee dai cosiddetti “main sponsor”, non saremmo dinnanzi a cifre sospette. Anzi, Adidas è stata disposta a spendere persino di più per associare il suo logo alla stessa maglia bianconera. Quanto al rischio di indagine UEFA, diremmo che sinora non si porrebbero nemmeno le condizioni minime per anche solo ipotizzare l’apertura di un’indagine.

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