JPMorgan ha citato in giudizio Tesla per 162,2 milioni di dollari, accusando la compagnia di auto elettriche di Elon Musk di aver violato “in modo sfacciato” un contratto che i due giganti aziendali hanno concordato nel 2014 relativo ai warrant venduti da Tesla alla banca. Elon Musk, a seguito di questa vicenda, ha twittato come ormai ci ha abituato a fare, in modo provocatorio. Vediamo meglio cosa è successo.

Tesla, arriva la querela di Jp Morgan

In sintesi, la causa è incentrata su una controversia su come JPMorgan abbia rivalutato i suoi warrant a seguito di un ormai famoso tweet del 2018 di Elon Musk, con cui annunciava che avrebbe tolto dalla borsa Tesla.

I warrant danno al titolare il diritto di acquistare azioni di una società a un prezzo e a una data “strike” stabiliti.

Il contratto prevedeva che se le azioni fossero state scambiate a un prezzo superiore rispetto a quello pattuito una volta che i warrant sarebbero scaduti – a giugno scorso –, l’azienda di Musk avrebbe dovuto pagare, in contanti o tramite azioni, la differenza.

Il prezzo delle azioni di Tesla è aumentato di circa 10 volte e, in base al contratto, JPMorgan ha affermato che ciò richiedeva a Tesla di pagare una somma pari a 162,3 milioni di euro.

Tesla, dal conto suo, ha reputato opportunistici gli aggiustamenti del prezzo dei warrant a seguito del tweet di Musk.

La banca, infine, ha replicato che il tweet di Musk ha creato una significativa volatilità nel prezzo delle azioni, che l’ha costretta ad adeguare il prezzo di esercizio “per mantenere lo stesso valore equo di mercato”, così come previsto dallo stesso contratto.

Elon musk se la ride

Tecnicismi a parte, è chiaro che tra i due giganti di wall street non corra buon sangue.

A seguito della denuncia, il patron di tesla ha commentato in modo sarcastico e decisamente provocatorio: “Se non ritira la denuncia, le darò una stella su Yelp.

È il mio ultimo avvertimento!”.

 

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