Guai per Jeff Bezos. Il numero uno di Amazon ha accusato il tabloid scandalistico National Enquirer di David Pecker, amico di Donald Trump, di ricatto ed estorsione per averlo minacciato con delle foto osè di lui e della giornalista Lauren Sanchez, con cui il Ceo di Amazon ha avuto una relazione.

Che cosa è successo a Bezos

Jeff Bezos avrebbe deciso di denunciare i “ricatti” tramite un post su Medium che recita “No grazie, signor Pecker”. Tutto era nato quando il Washington Post, di cui Bezos è azionista, aveva dedicato delle inchieste a Trump, in seguito Enquirer ha coinvolto il Ceo di Amazon in un’inchiesta relativa ad una sua relazione con la Sanchez, una sorta di ripicca per far dichiarare al più ricco al mondo che quelle del Washington Post non avevano motivi politici.

Bezos è riuscito poi a farsi inviare le foto compromettenti via email e le ha pubblicate sul blog facendo riferimento a “intrecci tra Trump, i sauditi e il proprietario dell’Enquirer”.

“Ieri mi è successo qualcosa di insolito – ha scritto Bezos-  anzi, non solo insolito: inedito. Mi è stata fatta un’offerta che non potevo rifiutare. O almeno, questo è quello che speravano i dirigenti del National Enquirer. Sono lieto che lo abbiano pensato, perché ne erano così sicuri da mettere l’offerta per iscritto. Invece che capitolare all’estorsione e al ricatto, ho deciso di pubblicare esattamente tutto quello che mi hanno inviato, nonostante i costi personali e l’imbarazzo con cui mi minacciano. Non sapevo molto di tutta questa storia fino a poche settimane fa, quando alcuni miei messaggi privati sono stati pubblicati sul National Enquirer. Ho dato mandato a degli investigatori di scoprire come quei messaggi fossero stati ottenuti, e per quale ragione. Ho chiesto di guidare la mia indagine a Gavin de Becker, che conosco da vent’anni, ha grandi competenze nel settore ed è una delle persone più intelligenti e capaci che conosca.

Gli ho detto di dare massima priorità a questa indagine e di usare tutte le risorse e il denaro necessario a scoprire la verità”.

Bezos ha raccontato di aver ricevuto offerte verbali per far terminare le inchieste su Pecker e l’Arabia Saudita: “Dopo che Mr. Trump divenne presidente, ricompensò la lealtà di Mr. Pecker con una cena alla Casa Bianca alla quale l’esecutivo dei media portò un ospite con importanti legami con i reali in Arabia Saudita. All’epoca, il signor Pecker si occupava di affari e cercava finanziamenti per le acquisizioni”.

Cosa rischia David J. Pecker

Insomma Bezos non si è lasciato intimidire dai ricatti e anche se le sue foto con la giornalista, con cui ha avuto una relazione, diventassero di domino pubblico a rischiare di più sarebbe proprio David J. Pecker. Non è da escludere che adesso potrebbe essere aperta una un’indagine per estorsione per capire anche come il tabloid sia riuscito ad impossessarsi delle foto private di Bezos: “E’ inevitabile che certe persone potenti che sono oggetto della copertura del giornale pensano inevitabilmente che io sono un loro nemico. Il presidente Trump è una di queste persone, come appare ovvio dai suoi tanti tweet” ha scritto il Ceo di Amazon.

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