Ieri mattina, quando in Italia era il tardo pomeriggio, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di 50 punti base (0,50%), abbassandoli al nuovo range dell’1-1,25%, al termine di una riunione di emergenza del board. La decisione unanime dei governatori centrali, ha spiegato il governatore Jerome Powell, è stata presa per reagire all’impatto negativo che sta avendo il Coronavirus sull’economia americana, sebbene lo stesso abbia riconosciuto come la riduzione del costo del denaro nulla può per fermare il contagio, né per far contrastare l’interruzione della filiera produttiva dopo la messa in quarantena di ampie aree della Cina.

Ad ogni modo, Powell ha ribadito che la Fed si tiene pronta a intervenire con ulteriori azioni, qualora fosse necessario.

I segnali del mercato USA sui nuovi possibili tagli dei tassi Fed

Immediato il plauso del presidente Donald Trump, che su Twitter non aveva mancato di criticare la lentezza con cui l’istituto reagisce alla realtà economica internazionale. E anche stavolta non ha nascosto di pretendere che sia fatto di più per “giocare alla pari” con le altre economie, le cui banche centrali hanno fissato da tempo un costo del denaro molto più basso di quello americano, ha aggiunto.

Il taglio non ha risparmiato alla borsa americana ulteriori perdite. L’indice S&P 500 ha chiuso la seduta in forte calo del 2,81%, ma dopo il comunicato della Fed il rosso aveva superato il 3%. Anziché sostenere il comparto azionario, l’intervento dell’istituto è sembrato agli investitori un tipico “panic move”, cioè frutto di una situazione emergenziale, a conferma che il Coronavirus starebbe avendo ripercussioni assai pesanti sull’economia globale e americana. Di fatto, ad aver guadagnato sono stati i Treasuries, che lungo la curva hanno segnato nuovi minimi storici per i loro rendimenti, impensabili fino a qualche ora prima.

Rendimenti Treasuries in forte calo

Il rendimento a 10 anni è letteralmente collassato fino a un minimo dello 0,936%, mentre quello a 2 anni implodeva allo 0,637%, ai livelli più bassi da oltre 4 anni.

In forte discesa anche il trentennale all’1,54%. Questi numeri ci suggeriscono che il mercato continuerebbe ad attendersi nuovi tagli dei tassi, se è vero che il biennale offre adesso circa mezzo punto in meno del tasso medio del nuovo range fissato dalla Fed. E, in effetti, già prima che venisse annunciato l’intervento straordinario, i traders scommettevano su una riduzione del costo del denaro per quest’anno per 100 punti base cumulati entro fine anno.

E’ cambiato tutto all’improvviso: ora il mercato prezza 4 tagli dei tassi Fed!

Il segretario del Tesoro, Steve Mnuchin, ha riconosciuto che l’epidemia avrà effetti abbastanza negativi sull’economia americana nel breve periodo. Il rallentamento è atteso, per quanto la disoccupazione resti ai minimi da 50 anni e lo stesso tasso di crescita sembrerebbe ancora soddisfacente, specie se confrontato con quello di altre grandi economie, tra cui l’Eurozona. E il fatto che la Fed si sia sentita in dovere di tagliare i tassi con seduta straordinaria, mentre le cose apparentemente continuino ad andare bene, pone grossi interrogativi sui margini molto ristretti di cui disporrebbe nel caso di ripiegamento dell’economia.

All’ultima recessione, la Fed poté reagire con un taglio cumulato dei tassi di 500 punti base (5%), mentre oggi non si andrebbe oltre i 100-125 punti, a meno di non prendere in considerazione la fissazione dei tassi in territorio negativo, com’è accaduto negli ultimi anni in Europa e Giappone. Forse, anche questo starebbe scontando il mercato, che lo segnala apertamente comprando Treasuries a rendimenti sempre più bassi. Da inizio anno, il decennale risulta essersi sostanzialmente dimezzato, perdendo una novantina di punti base.

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