Ikea punta all’economia circolare e dopo aver annunciato l’intenzione di aprire nuovi negozi fisici anche nei centri delle città, ora ha lanciato la campagna #Greenfriday o Buy Back Friday che permetterà ai clienti di rivendere i mobili usato e ricevere un buono acquisto del 50%. 

Come funziona il programma Buy Back di Ikea

Ikea ha annunciato un Black Friday alternativo grazie alla campagna Green, che sarà attiva dal 27 novembre al 6 dicembre, e consentirà ai clienti di vendere i mobili usati per ottenere un buono del 50% da usare per acquistarne dei nuovi.

L’idea di Ikea, fa parte del progetto della catena di diventare, entro il 2030, un business circolare. In Italia il GreenFriday si svolgerà dal 27 novembre al 6 dicembre, mentre negli altri paesi saranno seguite date diverse ma tutte con lo stesso scopo. 

Ikea si dedica all’economia circolare

I clienti Ikea in possesso di mobili usati della catena svedese, potranno consultare le regole dell’iniziativa alla pagina “Tool Dai una seconda vita ai tuoi mobili usati IKEA” e chiedere una valutazione dei mobili. Una volta che questi saranno valutati, chi deciderà di consegnarli avrà un buono fino al 50% del prezzo originale del prodotto, da poter spendere entro due anni. Ovviamente il voucher avrà un diverso valore in base alle condizioni dei prodotti presentati. Inoltre, per chi possiede una carta Ikea Family sarà possibile ottenere un buono maggiorato: «Tutto ciò che non può essere rivenduto verrà riciclato o dato a iniziative per aiutare le persone più colpite dalla pandemia Covid-19» si legge in una nota della nota azienda svedese. 

 

Come dicevamo, l’idea di Ikea è quella di sfruttare un nuovo modello di vendita al dettaglio che punta al business circolare, i mobili saranno interamente riciclati per contrastare i cambiamenti climatici. Alla fine del 2020 Ikea aprirà in Svezia anche il primo store che venderà solo mobili ricondizionati.

Un futuro davvero all’insegna del green per il colosso dell’arredamento. 

Vedi anche: La rivoluzione di Ikea nonostante il coronavirus: più negozi fisici in centro città

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