La disoccupazione in Italia resta un tarlo troppo ingombrante. Nonostante gli ultimi dati riferiti ad agosto sembrano dare lievi speranze, nel nostro paese sono più di 2 milioni le persone che vorrebbero lavorare ma non riescono a trovare un impiego. Un numero troppo alto tra i Paesi Ocse. La realtà però sembra guardare anche verso quelle aziende, e sembrano tante, che non riescono a trovare personale, figure specializzate in particolare. Da un lato abbiamo un mercato del lavoro che non offre possibilità per tutti, una difficoltà incessante a far incontrare domanda e offerta di lavoro come ha fatto notare il rapporto Excelsior targato Unioncamere e Anpal.

I lavori più richiesti ma difficili da reperire

Le aziende cercano personale ma alcune figure sembrano introvabili. In base al rapporto in oggetto, su 370mila contratti di lavoro nel comparto servizi e dell’industria il 29% delle aziende ha difficoltà a trovare personale. E non è un numero esiguo. Di questa percentuale il Nord sembra quello più penalizzato, nel senso che si fa fatica a trovare collaboratori. Il rapporto pone, in tal senso, l’attenzione sulle provincie di Pordenone, Lecco, Ferrara e Bologna.

La motivazione va ricercata nel fatto che le aziende cercano personale ad alta qualificazione. Rispetto ad un anno fa sono in aumento i contratti per personale molto qualificato, dirigenti, figure scientifiche ed intellettuali. Il confronto è di 1,3 punti percentuali per queste posizioni contro lo 0,7 riferito alle professioni tecniche. Dunque, le aziende stanno puntando maggiormente su lavori qualificati ma mancano le competenze. Tra le professioni più difficili da trovare spiccano gli ingegneri (49,8%), operai specializzati nella lavorazione dei metalli (58%),  tecnici legati all’ingegneria (61,2%), elettromeccanici (47%), operai di macchine automatiche (49,7%).

Quali saranno i mestieri più richiesti nei prossimi anni?

Il discorso si sposta facilmente sui lavori più richiesti nei prossimi anni. Abbiamo più volte parlato dell’importanza dell’intelligenza artificiale e di tutti i lavori legati all’innovazione digitale e l’informatica.

Con loro anche ingegneri, progettisti elettronici e industriali, farmacisti, medici, ricercatori ma anche assistenti socio-sanitari e operatori nelle attività ricettive.

Di recente, Unioncamere aveva precisato che nel prossimo futuro 1 assunzione 2 su richiederà capacità di gestire e applicare tecnologie 4.0 e già il 34,2% delle aziende ha richiesto figure con queste capacità.

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